MANTOVA Ad aprire ufficialmente il periodo natalizio cittadino, dopo i mercatini e le luminarie, arriva un altro tassello, quello più legato alla tradizione storica e culturale, oltre che religiosa: il presepe. Che per il secondo anno torna nel campanile di San Domenico, grazie all’attività dell’Associazione per i Monumenti Domenicani. Una rappresentazione simbolica di coesione della comunità, per il presidente dell’Associazione Amerigo Berto, voluta per sottolineare la bellezza delle piccole cose. Ma pure una occasione, ha rimarcato l’assessora del Comune di Mantova Serena Pedrazzoli, per portare l’attenzione su un bellissimo angolo della nostra città, spesso tralasciato.
Il campanile di San Domenico, come illustrato dalla vice presidente dell’Associazione Rosanna Golinelli Berto, è l’unica traccia rimasta del monastero, raso al suolo nel 1925. Il monumento fu ultimato nel 1466 e rimase inalterato fino al XIX secolo, quando venne privato della sua parte superiore.
Il presepio del 2021, che riporta in auge per la seconda volta una usanza interrotta nel 2012, a seguito del terremoto che rese inagibile la struttura, propone l’immagine della Natività affrescata in una cella del convento domenicano di San Marco a Firenze, ad opera del pittore Beato Angelico. Con il bambino Gesù, la Madonna e San Giuseppe riproduce le figure di san Pietro martire e santa Caterina di Alessandria. Tutti sono inginocchiati e a mani giunte. All’interno della capanna si scorgono, sopra la mangiatoia, l’asino e il bue, parzialmente nascosti da due pareti. Per realizzare il presepio è stato necessario studiare attentamente l’opera originale, ricostruendone poi i personaggi, cercando di trasmettere la plasticità e la prospettiva studiate dall’artista.
Monsignor Franco Murandi, rettore della chiesa di Santa Maria della Carità, ha provveduto alla benedizione del presepe, che resterà aperto fino al 9 gennaio.
L’iniziativa si è resa possibile grazie alla collaborazione di più soggetti, che oltre alla concreta costruzione e allestimento del manufatto si sono occupati di ricerche storiche e note culturali. Per arrivare ad un risultato assai suggestivo, grazie alla particolare collocazione e alle luci ben assestate. Che creano il giusto effetto natalizio, qualsiasi sia la valenza che al presepio si voglia attribuire. Lo stupore dei bambini presenti, tutti assorti nell’osservare la scena, già ne garantisce ampiamente l’utilità. Ilperf