Traffico illecito di rifiuti tra Palermo e Mantova

Tra gli indagati anche Luigi Frati, legale rappresentante dell’omonima azienda

 

MANTOVA Tonnellate di rifiuti pericolosi classificati come normali e conferiti in un impianto di stoccaggio non autorizzato nel mantovano. I carabinieri del nucleo tutela forestale di Palermo hanno spiccato undici avvisi di garanzia nei confronti dei legali amministratori delle società Sereco, Ecogestioni, Ato Alto Belice Ambiente nonchè a carico di Luigi Frati, legale rappresentante dell’omonima azienda di Pomponesco, nel cui stabilimento, secondo le ricostruzioni degli investigatori, venivano dirottati in maniera illecita i rifiuti speciali. L’inchiesta era partita da un accertamento effettuato nel 2014 nell’impianto di gestione rifiuti di Santa Flavia, di proprietà della Sereco srl, dove erano state segnalate alcune irregolarità nella gestione dei rifiuti. Le indagini, durate quasi due anni, si erano poi estese a un secondo impianto a Cefalà Diana, anch’esso di proprietà della Sereco, ma in condivisione con l’Ato Alto Belice Ambiente. Gli accertamenti hanno inoltre riguardato la Ecogestioni srl, amministrata di fatto dalla stessa compagine societaria della Sereco e specializzata nell’attività di trasporto rifiuti conto terzi. A seguito dell’aggiudicazione di appalti pubblici per un importo complessivo superiore ai 700mila euro, le società hanno effettuato i servizi di trasporto e di gestione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata per conto di numerosi comuni palermitani. Gli investigatori hanno così accertato l’esistenza di un’attività organizzata al traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti urbani pericolosi e rifiuti speciali pericolosi – stimati in 82 tonnellate – classificati come rifiuti non pericolosi e come tali conferiti a un impianto non autorizzato alla ricezione di rifiuti pericolosi. L’operazione ha permesso pure di accertare la frode realizzata dalla Ecogestioni, in concorso con la Sereco, consistente nell’artificioso aumento del peso dei rifiuti conferiti nell’impianto di Cefalà Diana. A conclusione delle indagini, dirette dalla procura di Palermo, i militari hanno quindi notificato undici avvisi per il traffico illecito di rifiuti e per frode nelle pubbliche forniture. Accertati ulteriori reati di natura fiscale e tributaria per oltre 200mila euro di tributi non versati.

Lorenzo Neri