Treno e bus: buona la prima, ma quella che conta è oggi

MANTOVA Mantova Il giorno è arrivato puntuale come un orologio svizzero, e parlando di trasporti ferroviari non è poco. Un inderogabile e decisivo appuntamento con il trasporto ferroviario del futuro mantovano, indiscutibile protagonista della cronaca locale che i mesi scorsi ha acceso polemiche e controversie istituzionali. Le operazioni di realizzazione del raddoppio sulla linea Mantova Cremona hanno di fatto avuto inizio ancor prima dell’alba di ieri con la partenza alle 4.46 da via Bettinelli a Mantova del primo bus sostitutivo che ha condotto i passeggeri alla stazione di Bozzolo dove ad attenderli c’era il treno diretto a Milano. Chi lo definisce un giorno storico, chi una data zero, ieri mattina si è concretizzato senza particolari ed iniziali difficoltà quanto programmato mesi e mesi prima dal Commissario per il raddoppio Chiara De Gregorio unitamente a Rfi, Ferrovie dello Stato e Trenord, dal prefetto Gerlando Iorio, da Apam e dagli amministratori locali i cui territorio risultano coinvolti nell’ampliamento della tratta. Un piccolo risultato che oggi sarà nuovamente messo a dura prova dai numerosi lavoratori e studenti pendolari previsti e diretti nelle città di Cremona e Milano. Se da un lato quindi, la sperimentazione avvenuta ieri ha portato un esito abbastanza soddisfacente per quanto riguarda cambi e coincidenze, la vera partita si gioca oggi nel primo giorno feriale di raddoppio. A prendere parte alla fase inaugurale di ampliamento della linea l’ingegnere Vito Tria di Trenord, l’ingegnere Claudio Panariello di Italferr, il capo cantiere Paolo Tosoratti, i referenti di Rete Ferroviaria Italiana, la Polizia ferroviaria e i rappresentanti dei servizi sostitutivi. I passeggeri sono stati accolti alla fermata di via Bettinelli dal personale di Rfi e da Polfer, il quale oltre a fornire indicazione sulla tratta ha controllato biglietti ed abbonamenti. Le corse partite ieri, quasi tutte in orario a parte qualche piccolo ritardo dovuto all’attesa della coincidenza con i treni in arrivo, hanno fermato oltre che a Mantova e a Bozzolo a Castellucchio, a Marcaria e viceversa. Negli orari di punta sono state inoltre aggiunte le soste nelle frazioni di Ospitaletto e San Michele. Sia a Mantova che a Bozzolo, luoghi dei cambi tra autobus e treno, il personale ferroviario è sempre stato lì presente in attesa dei viaggiatori per indicare e facilitare il passaggio da un mezzo all’altro. I passeggeri giunti a Bozzolo da Mantova, scesi al fianco della stazione, hanno subito trovato il treno che di lì al breve li avrebbe condotti fino a Milano. In egual maniera i cittadini arrivati da Piadena alla stazione di Bozzolo in treno, sempre grazie all’aiuto dei rappresentati delle Ferrovia hanno avuto modo di raggiungere i bus sostitutivi diretti a Mantova. Rimane comunque attivo il punto di coordinamento permanente istituito presso la Prefettura di Mantova, per monitorare costantemente l’andamento del servizio, al fine di intercettare eventuali situazioni di criticità ed individuare le conseguenti e opportune iniziative di mitigazione. Non sono però mancate e non mancheranno, le polemiche. Pesanti critiche sono arrivate ieri dal responsabile trasporti di Europa Verde Dario Balotta: «L’inizio dei lavori per il raddoppio della Mantova Bozzolo e la sua chiusura porterà tanti ritardi e maggiori costi dei trasporti anche per i treni merci – afferma Ballotta -. Ai 515 milioni di euro per la realizzazione per il raddoppio dei 34 km della tratta Piadena-Mantova, si dovranno aggiungere i costi economici, ambientali e sociali dei disagi che ne conseguiranno».