Un percorso multidisciplinare per la diagnosi e la cura delle vertigini

MANTOVA Un percorso multidisciplinare per la diagnosi e la cura delle vertigini. È l’obiettivo dei professionisti di Asst, che ogni anno vedono circa un migliaio di pazienti colpiti da questa patologia. I più recenti approcci diagnostici e terapeutici alle vertigini e ai disturbi dell’equilibrio sono stati discussi in occasione di un incontro di aggiornamento che si è tenuto il 4 giugno nel presidio universitario del Carlo Poma di Mantova. L’evento è stato organizzato da Fabio Piazza, direttore della struttura complessa di Otorinolaringoiatria, grazie alla collaborazione con i corsi di laurea che hanno messo a disposizione la loro sede. «Con diversi colleghi – ha commentato Piazza – abbiamo sentito l’esigenza di confrontare le nostre esperienze relative alla gestione dei pazienti vertiginosi, allo scopo di mettere a punto un percorso diagnostico-terapeutico condiviso». All’incontro ha partecipato anche l’otorinolaringoitaria Marco Truzzi, il quale non ha mancato di sottolineare che «ogni anno, un migliaio di pazienti vertiginosi vengono trattati all’ospedale». Vincenzo Marcelli, vestibologo campano di chiara fama, ha letteralmente affascinato i presenti con una lezione magistrale sulla semiologia vestibolare (che ha per oggetto il rilievo e lo studio dei segni che orientano verso la diagnosi dei disturbi dell’equilibrio). Le vertigini sono un sintomo piuttosto frequente. Nella maggior parte dei casi il paziente ha la sensazione di rotazione degli oggetti circostanti attorno alla propria persona. Alle vertigini si possono accompagnare problemi uditivi. Altre volte, sintomi neurologici che sottendono patologie anche gravi. Non di rado i pazienti hanno bisogno, appunto, di un approccio multidisciplinare. La causa più frequente di vertigini è certamente rappresentata dalla cupulolitiasi: una patologia del labirinto che comporta il distacco di piccoli “otoliti” (spesso definiti dai pazienti “sassolini del labirinto”), responsabili di violente vertigini di breve durata e recidivanti. Le crisi si manifestano per lo più nel girarsi nel letto o chinandosi in avanti o, infine guardando verso l’alto. La cupulolitiasi colpisce ogni fascia d’età, ma compare con maggior frequenza fra il quarto e il sesto decennio di vita. La diagnosi si avvale di semplici manovre diagnostiche ambulatoriali. Le “manovre liberatorie” consentono di liberare il paziente dalla sintomatologia. Presenti all’evento numerosi medici di medicina generale, alcuni noti specialisti ambulatoriali e vari professionisti dell’Asst di Mantova