“Uomini a fianco delle donne” confronto web con SI

MANTOVA Sinistra Italiana ripropone la violenza di genere come un elemento fondamentale da combattere per un mondo civile e libero, che sappia coniugare le differenze come importanti per il genere umano. Pensiamo  sia necessario continuare a mantenere alta l’attenzione su questo tema perchè molta strada c’è da percorrere se non iniziamo a insegnare ai ragazzi e ragazze, il rispetto per l’altro genere e il non farsi calpestare nei propri diritti e sensibilità, ad insegnare cosa sia l’affettività e il possesso.Avevamo già preso altre iniziative per discutere di questo, così come abbiamo discusso con le  lavoratrici del settore,con particolare attenzione alla situazione dei consultori del territorio.

Giovedì  7 maggio alle ore 21 sulla pagina web di Sinistra Italiana MN , il Covid-19 non ci ferma e proponiamo un confronto su “Uomini a fianco delle donne”. Presenta l’iniziativa Andrea Cantarelli e intervengono Luca Martini – ricercatore ed editore, Giovanni Pugliese

associazione Maschile plurale e Consigliere di Parità supplente della Provincia di Mantova. Si potranno fare domande via web.

Mentre gli omicidi sono andati calando dal 2000 al 2018, dai 755 ai 352, i femminicidi sono rimasti piu’ o meno invariati e sono al 38% del totale omicidi. Nel 2018 sono stati 142 con un 85% dei casi avvenuti in  famiglia e circa il 30% delle donne avevano già subito maltrattamenti. Sono anche significativi i dati relativi a donne che si rivolgono ai centri antiviolenza, anche se non tutte poi vengono prese in carico, come è vero che quella che emerge da denuncie e segnalazioni è una percentuale relativa –ma in crescita- del fenomeno.  Mantova non è ovviamente esente dal fenomeno della violenza di genere, come testimoniano le prese in carico da parte dei Centri Antiviolenza del territorio: 277 nell’intero 2018, 252 solo nei primi sei mesi del 2019 le donne vittime di violenza verbale, psicologica e fisica che si sono rivolte alla rete territoriale antiviolenza, che offrono servizi qualificati di ascolto, accoglienza, consulenza legale e psicologica.

In Italia ogni 15 minuti circa una donna è vittima di violenza di genere, secondo i dati della Polizia di Stato. Molti insistono nel considerare femminicidio  come omicidio, in realtà si indica l’omicidio di una donna da parte di un uomo, solo per il fatto di essere donna e di voler essere libera di pensare, agire, vestirsi, frequentare amici o amiche, lavorare, divorziare o altro. Quindi la violenza estrema di un uomo che considera la donna come proprietà che deve accettare sue imposizioni. Prima di arrivare a tanto ci sono sempre mesi o anni di inferno, violenze verbali, psicologiche e molto spesso fisiche. La maggior parte dei maschi non si sente responsabile mentre crediamo che la parte piu’ consapevole debba cominciare a porsi il problema di cosa si possa fare per contrastare questa tragica realtà. Alla fine dell’anno scorso sono state organizzate diverse iniziative per sensibilizzare e parlare di questo problema, rivolte soprattutto al genere maschile. E’ successo per esempio a Parma e a Piacenza, dove gruppi e associazioni prevalentemente di genere maschile hanno organizzato cortei e manifestazioni contro il femminicidio e la violenza di genere; uomini, mariti e padri convinti che sia dovere di tutta la comunità preoccuparsi e che parte del cambiamento possa partire proprio dal genere maschile per rimuovere una cultura violenta di prevaricazione. Perché in buona parte forse di questo si tratta, combattere una cultura aggressiva ben radicata che genera violenza. Per questo chiediamo che nelle scuole si educhi all’affettività e al rispetto di genere. Va bene che si ponga la questione dal punto di vista legislativo, che sia stato introdotto il codice rosso con la legge 69/2019, ma occorre puntare sull’educazione non solo come prevenzione ma proprio come rispetto e riconoscimento delle persone e della loro libertà.