Welfare: più soldi per gli anziani, meno ai disoccupati

MANTOVA Aumentano ogni anno i fondi destinati al welfare. Tale il proposito del sindaco  Mattia Palazzi, tali le rendicontazioni dell’assessore alla partita  Andrea Caprini nelle commissioni consiliari in corso, passo preliminare all’approvazione del bilancio preventivo 2020 attesa per fine mese. E la cifra che balla sui tavoli di via Conciliazione al momento è di tutto rispetto: 8,2 milioni di euro: una delle più sostenute voci di spesa, che da un lato conforta tutti circa l’impegno dell’ente, dall’altra allarma tutti per l’avanzare di sempre nuove sacche di povertà, anche e soprattutto fra i mantovani.
Nei numeri snocciolati da Caprini balzano agli occhi l’1,575 milioni destinati agli anziani (+255mila sul bilancio 2019), dei quali 300mila destinati ad associazioni assistenziali. Quindi i 2,335 milioni (+135mila sul ’19) per l’assistenza ai disabili, e l’1,295 (+100mila) per i minori.
Confermato l’impegno di 120mila euro per le borse lavoro, e mantenuta la promessa di destinare 150mila euro a un programma speciale per gli over 50enni rimasti senza impiego e senza reddito, sul modello già sperimentato per i giovani col progetto “Finalmente una gioia”. E rilevanti anche i 370mila euro per il fondo-casa costituito sostenere i cittadini imputabili di morosità incolpevoli verso locatori privati o verso l’edilizia residenziale pubblica; cifra eventualmente incrementabile con bandi regionali vi collaudata o nuova istituzione.
Ma a muovere scarso ottimismo è soprattutto il crescente numero di domande di assistenza (circa 1.000 all’anno), delle quali il 66% arriva da cittadini italiani, e il 34% da stranieri. In questo contesto si collocano i 973 casi si cittadini che beneficiano del reddito di cittadinanza (con sostegni da 40 euro a 1.280 mensili), dei quali solo il 30% riguarda persone già in carico ai servizi sociali; il rimanente 70%, spiega Caprini, riguarda casi del tutto nuovi presi in carico dai centri per l’impiego. C’è poco da stare allegri.