A Roma la presentazione del libro di Giuseppe Calliari “Laurence Feininger”

ROMA Venerdì 9 dicembre 2022 a Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e in programma a Roma alla Nuvola dell’Eur dal 7 all’11 dicembre, ci sarà la presentazione del libro di Giuseppe Calliari Laurence Feininger. Un cammino di vita alla ricerca del sublime tra arte, musica e fede (edizione Fondazione Museo storico del Trentino 2022, progetto editoriale Te.Sto, serie Testimoni della Storia).
L’incontro, a cura di Fondazione Museo storico del Trentino, prevede gli interventi di Giuseppe Calliari, Paolo Ghezzi e Danilo Curti-Feininger e l’intervento musicale del “Gruppo vocale Laurence Feininger”, composto da Salvatore de Salvo, Roberto Gianotti, Marco Gozzi, che eseguirà alcuni brani ripresi dalla Biblioteca musicale Feininger e dai quattrocenteschi Codici Trentini.

Il volume è edito da Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Centro di Eccellenza Laurence Feininger di Trento e riunisce testi di Giacomo Baroffio, Siegfried Gmeinwieser, Paolo e Alberto Delama, David Fallows, Antonio Cembran, Marco Gozzi, Danilo Curti-Feininger.

La presentazione rappresenta un’occasione speciale per conoscere, tra spunti e riflessioni, la profonda figura di Laurence Feininger. Un incontro che accompagna il pubblico nell’intensità della ricerca artistica e spirituale di Feininger con la possibilità di ascoltare al contempo pagine musicali di rara esecuzione.

Se fosse possibile ricondurre a poche parole chiave la biografia di Laurence Feininger (1909-1976) queste potrebbero essere: Bauhaus, Paul Klee, Lyonel Feininger, Johann Sebastian Bach, Guillaume Dufay, conversione, musica sacra, Orazio Benevoli, policoralità, universalità, Concilio Vaticano II, archivi, biblioteche, edizioni. Altrettante sottolineature in un’esistenza segnata dalla ricerca del sublime attraverso l’arte e la bellezza.
L’Autore ripercorre la biografia di Laurence Feininger (1909-1976), vissuto quasi ininterrottamente a Trento fra il 1938 e il 1976, anno della sua prematura morte. Laurence, secondogenito di Lyonel e Julia Berg-Lilienfeld, crebbe a Berlino e Weimar. A differenza dei fratelli Andreas e Lux, orientati nelle discipline della fotografia, del design, della pittura, seguì un personale percorso musicale.
Laurence Feininger cresce dunque nel fervido clima culturale del Bauhaus, nella Germania della Repubblica di Weimar. Suo padre Lyonel, nato negli Usa ma formato a Parigi e Berlino, dopo l’esperienza espressionista e cubista è chiamato nel 1919 da Gropius quale primo maestro del progetto artistico e pedagogico accanto a Wassily Kandinsky e Paul Klee.
Al centro degli interessi di Laurence si pone però lo studio della musica polifonica antica: a Heidelberg, nel 1933, si laurea in musicologia con Heinrich Besseler e avvicina l’esistenzialismo di Karl Jaspers e la spiritualità benedettina di Stift-Neuburg.
In fuga dalla Germania nazista, nel 1937 avvia a Trento il primo grande progetto di ricerca: la trascrizione dei sette Codici musicali, la più ricca fonte di letteratura musicale europea del Quattrocento.
Dopo l’internamento subìto nel 1943 – i Feininger erano cittadini americani – e la scelta religiosa di diventare sacerdote, si dedica ad un immane impegno: contribuire alla rigenerazione spirituale attraverso la bellezza del patrimonio musicale liturgico barocco.
Riscopre e pubblica con la sua casa editrice “Societas Universalis Sanctae Ceciliae” le opere policorali dei maestri di cappella delle Basiliche romane e, per vent’anni, ne sperimenta la forza estetica e teologica – per Feininger inscindibili – con i ragazzi del Coro del Concilio di Trento. Un’utopia destinata a scontrarsi con la secolarizzazione e con gli orientamenti liturgici del Vaticano II. A quel punto l’opera di salvaguardia, per “tempi futuri migliori”, si concentra sul canto liturgico latino monodico, il “gregoriano”, fino a costituire una grande raccolta di codici e opere a stampa: oggi una delle più importanti biblioteche di musica liturgica al mondo. Ceduta dagli eredi alla Provincia di Trento, è conservata presso il Castello del Buonconsiglio ed è da quarant’anni riferimento per studi musicologici internazionali.