Bergamaschi-Ratti-Marini: talenti rosa in luce all’Auditorium del Campiani

MANTOVA Nel suo percorso di successo, l’Estate Musicale del Conservatorio ha proposto una serata dedicata ai giovani talenti femminili che si sono affermati nel recente concorso del Soroptimist International d’Italia, XI edizione, intitolato ad Alda Rossi da Rios, prima Presidente dell’Unione Italiana. La selezione a livello regionale dell’importante iniziativa, nata allo scopo di valorizzare le eccellenze femminili in campo musicale, ha assegnato il primo premio a Gaia Bergamaschi e ha attribuito menzioni speciali della giuria ad Anna Ratti e Francesca Marini. Proprio queste tre giovanissime musiciste hanno avuto l’opportunità di mettere in luce le loro doti artistiche da protagoniste del concerto di venerdì sera all’Auditorium “Monteverdi” del Conservatorio “L. Campiani”. Apertura con la flautista Anna Ratti, ventenne di Lecco, che ha affrontato con buona determinazione e accurata preparazione l’ardua prova della Partita in la min. per flauto solo, BWV 1013 di J. S. Bach (1685-1750), per proseguire, poi, con i Trois pieces di Pierre-Octave Ferroud (1900-1936) e Image Op. 38 di Eugène Bozza (1905-1991), pagine tecnicamente impegnative che hanno offerto una interessante visione delle specifiche possibilità timbriche dello strumento. Sfide tecniche altrettanto probanti ha affrontato l’arpista Francesca Marini, diciottenne bresciana, proponendo le suggestive atmosfere della Rhapsodie pour la harpe di Marcel Grandjany (1891-1975), le cadenzate citazioni stilistiche di Duke, di Bernard Andrès (1941), per immergersi con sensibile partecipazione e adeguata proprietà tecnica nel clima etereo della Sarabanda e del Minuetto dalla Partita n. 5 in sol magg. BWV 829 di J. S. Bach.(1685-1750). Per la vincitrice del primo premio, Gaia Bergamaschi, mantovana classe 1998, l’esibizione nel “suo” Conservatorio si è rivelata un’ulteriore conferma di puro talento e di una costante crescita culturale e a livello interpretativo che stanno accompagnando il suo percorso di meritate affermazioni. Naturale spontaneità, forza espressiva e intima sensibilità hanno caratterizzato le sue interpretazioni: dai tratti tardo-romantici della Sonata Appassionata per flauto solo di Sigfrid Karg-Elert (1877-1933) alla Fantasia n. 1 di Georg Philipp Telemann (1681-1767), dalla complessa struttura della Passacaglia op. 48. n. 2 di Ernst von Dohnányi (1877-1960) per finire con il grande fascino sonoro di Syrinx, la celeberrima pagina di Claude Debussy (1862-1918) per flauto solo. Calorosi e meritatissimi i lunghi applausi del pubblico dell’Auditorium che hanno premiato le chiare dimostrazioni di sicuro talento offerto dalle tre giovanissime interpreti. (gmp)