MANTOVA Finalmente la musica, quella vera, davanti a un pubblico con cui condividere quelle emozioni che soltanto il suono “vivo” può suscitare. Il significato dei lunghi, meritatissimi applausi che giovedì sera hanno salutato il ritorno alla piena attività dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Mantova, va oltre la pura testimonianza del successo riscosso dai protagonisti del concerto: è l’espressione di una partecipazione della città all’impegno e alla dedizione di chi ha reso possibile la realizzazione dell’evento. In un Teatro Sociale gremito nel limite delle attuali norme di sicurezza è risultata altamente significativa anche la scelta del programma, interamente dedicato a Ludwig van Beethoven (1770-1827), doveroso omaggio nel 250° della sua nascita. Con un toccante ricordo di coloro che l’epidemia ci ha portato via, sulle note della Marcia funebre dalla Sinfonia n. 3 op. 55 “Eroica”, l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio, diretta con appassionata determinazione da Carla Delfrate, ha aperto il concerto riservando una coerente vena di pacatezza al solenne sviluppo dell’opera. Diametralmente opposta l’atmosfera del vigoroso dialogo che ha animato il Triplo Concerto per violino, violoncello, pianoforte e orchestra op. 56, grazie a un’esecuzione che ha confermato la competenza e le qualità dei giovani strumentisti e messo in luce le doti tecniche dei tre eccellenti solisti. Note di merito vanno riconosciute a Paolo Ghidoni, affermato violinista e colonna portante del “Campiani” anche come docente, al talento di Luca Giovannini (classe 2000), violoncellista giovanissimo, ma che ha già al suo attivo prestigiose affermazioni in campo internazionale, e alla solida proprietà tecnica di Luigi Carroccia, pianista tra i più promettenti della sua generazione. A completare il programma, una solare interpretazione del Quinto movimento della Sinfonia n. 6 op. 68 “Pastorale”, prezioso messaggio di speranza per un completo ritorno a quella normalità di cui tutti abbiamo bisogno e che, per gli ammirevoli musicisti del “Campiani”, è la condizione necessaria per proseguire nel loro brillante cammino di crescita. Scroscianti, calorosissimi gli applausi del pubblico, ripagati con una intensa interpretazione dell’Ouverture dal Coriolano op. 62, un’altra pagina beethoveniana di straordinario impatto emotivo.