La “Patetica” di Čajkovskij e una “prima assoluta” di Sadikova chiudono la Stagione 22/23 de La Toscanini con la direzione di Omer Meir Wellber

PARMA Rientra nelle Settimane Community Music e nella rassegna Fenomeni l’ultimo appuntamento della Stagione 2022-2023 de La Toscanini, in programma giovedì 4 maggio all’Auditorium Paganini, ore 20.30, con Omer Meir Wellber alla guida della Filarmonica Arturo Toscanini.

In programma un classico amatissimo del repertorio qual è l’ultimo capolavoro di Čajkovskij, la Sinfonia n. 6 Patetica: un’opera dal fortissimo valore simbolico, in quanto poco tempo dopo averla completata, in circostanze tragiche, il compositore muore. La Sinfonia chiude il concerto che comprende la prima assoluta di Chaconne che l’autrice Aziza Sadikova, compositrice in residence a La Toscanini deriva dalla famosa Ciaccona di Bach (Partita n. 2 BWV 2004 per violino solo) ripensata per il mandolino di Jacob Reuven in dialogo con l’orchestra. Sempre in tema bachiano, completa il programma di Anton Webern Ricercata, fuga 6 voci arrangiamento per orchestra dell’omonimo Ricercare bachiano dell’Offerta musicale.

Ancora una volta, protagonista è Wellber che è anche direttore musicale del Festival Toscanini. Egli ama sperimentare e nella scelta dei programmi, cerca sempre di innescare un dialogo tra epoche e stili; un esempio è proprio la natura del brano Ricercata, il cui lavoro d’orchestrazione da parte di Webern parte dal presupposto che l’Offerta musicale di Bach non specifica quali strumenti devono suonarla. In tal senso nel 1934, orchestra il Ricercare a 6 per un gruppo che comprende archi, fiati solisti, arpa e timpani. Webern trasforma la fuga di Bach come in technicolor, per cui a volte, una singola linea melodica si alterna tra una varietà di voci strumentali.

Al centro del programma sta Chaconne di Aziza Sadikova composta per il solista di mandolino Jacob Reuven, la cui idea è quella di modellare le trame musicali, frammenti timbrici attorno alla Ciaccona di Bach che appare in tutto il pezzo nella sua forma originale. L’orchestra interpreta il ruolo del riflesso della Ciaccona – spiega Sadikova – la circonda di elementi sonori e reagisce ai timbri unici del mandolino. Ma a volte fa la parte del solista. Questi è Jacob Reuven è uno dei virtuosi più ricercati del suo strumento che pratica eseguendo musiche dal barocco ad oggi. Proviene, come Avi Avital, dalla celebre scuola di Simha Nathanson al Conservatorio di Beer Sheva, città natale dello stesso Wellber. Per altro Reuven ha imparato ad interpretare il repertorio per solo violino, diventando così il primo mandolinista a eseguire il repertorio per violino su mandolino con un’orchestra israeliana.

Il concerto si conclude con l’esecuzione della Patetica, scritta nel 1893, ultimo anno di vita di Čajkovskij: una partitura sconvolge la struttura della sinfonia ottocentesca, spostando alla parte finale il movimento lento, tradizionalmente collocato al centro, e comprendendo all’interno due movimenti mossi, uno soltanto dei quali, l’Allegro con grazia, riconducibile a una convenzionale tipologia sinfonica, quella dello Scherzo. L’ambito delle dinamiche che si estende dal fortissimo (ffff) al pianissimo (pppppp), e le indicazioni di tempo che nel primo e nell’ultimo movimento cambiano di continuo sottolineando il teatrale avvicendamento dei quadri, riflettono l’incolmabile inquietudine che culmina nello struggente Adagio lamentoso conclusivo. Indubbiamente vi si riversa l’esperienza personale del compositore creando grande impressione all’ascolto – dice Wellber in proposito –. Ed è un’emozione, però, che travalica il sentimento del singolo, amplificandosi in commozione comunitaria.

Biglietti: da 10€ a 40€ in vendita online su www.biglietterialatoscanini.it, alla biglietteria del CPM Arturo Toscanini (mer e ven 10-13, gio 15-18) e, limitatamente alle disponibilità residue, all’Auditorium Paganini la sera del concerto a partire dalle ore 19.30.