L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino

TORINO I canti della nascita di una storia d’amore e quelli che accompagnano la fine della vita verso la pacificazione. Accosta due cicli vocali diversi, rispettivamente di Richard Wagner e di Johannes Brahms – i Wesendonck-Lieder e Vier ernste Gesänge (Quattro canti seri) – il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in programma giovedì 17 febbraio alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, trasmesso in diretta su Radio3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura. Replica venerdì 18 febbraio alle 20. Il programma, che originariamente prevedeva l’esecuzione del Castello del principe Barbablù di Béla Bartók, è stato modificato in seguito all’ingresso del Piemonte in zona arancione e alle relative necessità di distanziamento sul palco, che impediscono l’impiego di un organico orchestrale molto ampio, come quello previsto dall’opera del compositore ungherese. Sono invece confermati i protagonisti della serata: le straordinarie voci del soprano Angela Denoke e del basso-baritono Matthias Goerne. Dirige Gergely Madaras. Angela Denoke, abituale collaboratrice di direttori come Daniel Barenboim, Seiji Ozawa, Christian Thielemann e Simon Rattle, particolarmente apprezzata come interprete del grande repertorio tedesco, interpreta i Wesendonck-Lieder. Le pagine sono il frutto del burrascoso amore tra Richard Wagner e Mathilde Wesendonck, moglie del mecenate Otto Wesendonck e autrice delle poesie messe in musica dal suo amato tra il 1857 e il 1868. E se il testo non segna certo un vertice nella letteratura poetica germanica, la musica di Wagner riesce invece a restituire pienamente l’idillio umano e sentimentale che pervadeva le vite dei due amanti all’inizio della loro storia, destinata a finire, ma anche a lasciare altre indelebili tracce, come le immortali pagine del secondo atto di Tristan und Isolde. Il basso-baritono Matthias Goerne, uno dei liederisti più apprezzati al mondo, che ha fatto della raffinatezza la cifra distintiva delle sue interpretazioni, propone invece i Vier ernste Gesänge op. 121 di Brahms. Il ciclo, composto a Vienna nel 1896 su testi tratti dalla Bibbia, è una sorta di inno alla morte, ma non in senso unicamente tragico. Brahms era in età avanzata, la sua amica di una vita Clara Schumann aveva avuto un ictus e il pensiero della morte guidava certamente la sua mano. Ma se i primi due canti sono dominati dal senso pessimistico della caducità della vita, dal terzo in poi l’atmosfera si illumina. La morte evocata è la liberazione da ogni angoscia umana, nella consapevolezza che alla vita del singolo uomo sopravviveranno tre cose: fede, speranza e carità, “ma tra loro la carità è la più grande”. I quattro canti sono proposti nell’orchestrazione di Alexander Schmalcz.
Sul podio dell’Orchestra Rai torna l’ungherese Gergely Madaras, Direttore musicale dell’Orchestra Filarmonica di Liegi e Direttore principale della Savaria Symphony Orchestra, nel suo paese natale, che in apertura di concerto propone il Siegfried-Idyll (Idillio di Sigfrido), composizione cameristica scritta da Richard Wagner nel 1870 come regalo per la moglie Cosima dopo la nascita del figlio Siegfried. Il breve brano fu eseguito nella villa di famiglia la mattina di Natale del 1870, giorno del trentatreesimo compleanno di Cosima. La serata si chiude con la prima autentica prova sinfonica di Johannes Brahms: le Variazioni in si bemolle maggiore op. 56a su un tema di Haydn, scritte in Baviera nell’estate del 1873.