Sciopero spontaneo alla Corneliani, non ci sono le condizioni per garantire salute e sicurezza

MANTOVA “Non esiste una salute di serie A e di serie B, esiste una salute unica”. Questo concetto contenuto nelle parole pronunciate dal segretario Filctem Cgil Mantova, Michele Orezzi, sta alla base della decisione di operaie e operai della Corneliani Spa di Mantova, che produce abbigliamento (quindi generi non essenziali a contrastare il coronavirus in questo momento), di incrociare le braccia. Uno sciopero spontaneo, quello di questa mattina, che si protrarrà fino a lunedì deciso dai 450 lavoratori dello stabilimento di Mantova per protestare contro la decisione del Governo di non procedere, almeno in Lombardia, anche al fermo di tutte le fabbriche che non facciano materiali di contrasto al coronavirus. “Noi fino a lunedì stiamo a casa – si legge in una nota diffusa dalla Filctem Cgil Mantova – perché nei nostri comparti non ci sono le condizioni per garantire salute e sicurezza tra operai e anche tra molti impiegati: restiamo in attesa che qualcosa cambi! Questa pandemia e questa paura le sconfiggeremo solo tutti insieme. Continuiamo a ripeterlo: prima di tutto la salute, la salute di tutte e tutti!”.
La speranza è che nel giro di brevissimo tempo il Governo e la Regione cambino rotta e modifichino il decreto che da oggi estende la chiusura di tutte le attività e i servizi non essenziali e non necessari (rimangono aperti solo negozi di generi alimentari e farmacie) in tutta Italia per contrastare la diffusione del coronavirus Covid-19: “Chiediamo – spiega Orezzi – al Governatore Fontana e al Governo, come hanno già fatto due giorni fa i sindacati confederali di CGIL CISL e UIL della Lombardia, di bloccare, non solo già le attività già chiuse ma -almeno nella nostra regione – anche tutte le fabbriche che non facciano materiali di contrasto al Coronavirus”.
Altri operai di altre realtà provinciali stanno andando nella stessa direzione: sciopero all’Iveco di Suzzara e stato agitazione alla Relevi di Rodigo proclamato dalle sigle sindacali per tutelare la salute degli operai.
Durissima la presa di posizione in merito da parte del Segretario Generale di Cgil Mantova, Daniele Soffiati, che scrive: “La lettera presentata da Cgil, Cisl e Uil Lombardia al presidente Fontana chiedeva e chiede tuttora la chiusura di tutte le attività produttive non indispensabili! Il documento dei sindaci lombardi tutti, di ogni colore politico, a partire dal nostro sindaco Mattia Palazzi, chiedeva e chiede tuttora la chiusura di tutte le attività produttive non indispensabili! Il presidente Fontana ha fatto richieste parziali, d’intesa con Confindustria, e il governo ha attuato misure parziali! Non può essere Confindustria a decidere chi resta aperto e chi chiude! Non può essere Confindustria a decidere chi deve restare sano e chi si deve ammalare!”.