Mff, il regista Alberto Rizzi in sala per presentare il suo Si muore solo da vivi

MANTOVA Dopo Il segno di Venere di Dino Risi e la replica di Magari, di Ginevra Elkann, sorrisi e applausi hanno accompagnato la proiezione delle 18.30 di ieri al cinema Mignon, dove è andato in onda in anteprima assoluta il film Un divano a Tunisi, di Manèle Ladibi Labbé, per la sezione Opere prime internazionali. A chiudere la giornata, la prima visione in arena di Si muore solo da vivi, opera prima in concorso firmata da Alberto Rizzi.

Proprio Alberto Rizzi è atteso per il pomeriggio di oggi: il regista sarà infatti presente in sala in occasione dello spettacolo delle 16, per salutare il pubblico prima della replica del suo film.

La terza giornata di MantovaFilmFest inizia alle 11, come ormai consuetudine per questa edizione, con il secondo omaggio della Retrospettiva Sordi 100 al talento e alla memoria di Franca Valeri, da poco scomparsa: in programmazione c’è Il vedovo di Dino Risi, dove Sordi e Valeri dimostrano tutta la loro alchimia. Un gioiello di satira e costume da vedere.

Dopo la replica di Si muore solo da vivi, la serata prosegue con altri tre film. In sala interna alle 18.30 arriva la terza opera prima internazionale, l’indie-movie statunitense In viaggio verso un sogno, applaudito all’ultimo Sundance Festival, per la regia di Tyler Nilson e Michael Schwartz, dove Shia LaBeouf interpreta uno scapestrato pescatore della Louisiana che decide di aiutare Zak, aspirante wrestler affetto da sindrome di Down.

A seguire, doppio appuntamento con il concorso opera prima, con due racconti di emancipazione al femminile. Alle 20.45 è il turno di Picciridda – con i piedi nella sabbia, diretto da Paolo Licata. Applaudito anche da Oliver Stone, che ne ha lodato la potenza emotiva, il film è l’adattamento del romanzo di Catena Fiorello, ed è il racconto di formazione dell’undicenne Lucia, affidata dai genitori alla nonna che vuole proteggerla da un pericoloso segreto nella sicilia degli anni ’60.
A chiudere il programma, alle 22.30 in sala interna, Nevia di Nunzia De Stefano che prende il titolo dal nome della protagonista e mette in scena la sua vicenda di adolescente caparbia in un contesto di periferia senza molte possibilità: l’arrivo di un circo le donerà una nuova aspirazione.