SPECIALE SANREMO Il ritorno di Tony Renis e l’omaggio a Vincenzo Mollica

SANREMO – Torna Tony Renis al Festival, ed è subito show con Fiorello. L’artista di fama internazionale che al Festival di Sanremo 1962 portò “Quando quando quando”, si trasforma in direttore d’orchestra per guidare il Fiore mentre intona il suo famoso brano, strepitoso successo con decine di milioni di copie vendute in tutto il mondo. Una sorta di “rivincita” per Renis, dopo il boicottaggio delle case discografiche nel 2004. In quell’edizione, condotta da Simona Ventura, le case discografiche in rotta di collisione con Renis decisero di mandare al Festival i loro artisti meno noti. Alla fine fu l’amico Adriano Celentano, che inizialmente non accettò l’invito del collega, a salire sul palco dell’Ariston durante la serata finale a titolo gratuito. Di fronte alla platea, difese apertamente Renis dagli attacchi ricevuti. Ma ieri c’è stato anche l’omaggio a Vincenzo Mollica, al suo ultimo Festival in qualità di inviato Rai. Dopo l’applauso del teatro Ariston – accompagnato da un video con i saluti di Stefania Sandrelli, Vasco Rossi e Roberto Benigni – è arrivato quello fortissimo della sala stampa. Dal “suo” balconcino ha fatto migliaia di anteprime e collegamenti. Ha raccontato quarant’anni di Festival di Sanremo, partendo dall’edizione 1981. “Vado in pensione – dice con la consueta ironia – e poi ho un glaucoma che negli ultimi anni ha ridotto del 95% le mie capacità visive”. Infine, si commuove e confida: “Per non farmi mancare nulla ho contratto anche il morbo di Parkinson”. E gli occhi di tutti si fanno rossi.

Matteo Vincenzi