Come una pietra”, un libro in cui le immagini parlano più delle parole

Sanna, Mazzucco e Bitasi

MANTOVA Il teatro Bibiena ha ospitato ieri mattina la presentazione del libro “Come una pietra” dell’illustratore Alessandro Sanna che ha dialogato con la scrittrice Melania G. Mazzucco e Simonetta Bitasi. «Si tratta di un libro senza una trama ma con tantissime trame. Un libro per immagini che non sono illustrazioni ma raccontano tante storie. Raccontano la storia dell’umanità, storia di ciascuno di noi» ha spiegato al vasto pubblico la Bitasi.
Durante l’evento Sanna ha mostrato le tavole da lui disegnate per rendere partecipe il pubblico del lavoro che c’è dietro e la tecnica che richiede. «Per questo libero ho usato acquerelli non convenzionali e tutte le rifiniture, i dettagli sono realizzati con un bisturi. La tecnica non è mai scollegata dal contenuto, è utilizzata coerentemente con esso. Questo libro parla di guerra e il bisturi non è infatti uno strumento a caso».
«Questo è un poema per immagini – ha commentato la Mazzucco – è una visione onirica. Le immagini parlano da sole, non c’è un commento. Ogni immagine richiama qualcos’altro e attiva la nostra stessa memoria».
Ciò che rende particolare quest’opera è che ci sono riferimenti ad altri libri, come quelli per l’infanzia, e ad altre arti, come la fotografia, e che «l’artista fa scelte precise ma lascia la libertà di scelta d’interpretazione al lettore» ha dichiarato la Bitasi.
Sanna ha poi continuato a condividere con il suo pubblico le teniche che usa per realizzare i suoi lavori: «Vado a scegliere non la forma migliore ma quella che urla di più, che fa più rumore. Per fare immagini provo a non fare uno scheletro del lavoro, sono riuscito a sviluppare il lavoro tramite delle pennellate. Ci sono delle immagini che rimangono dentro e possono non avere davanti agli occhi ma le mani sanno riprodurle anche prima che la mente le rievochi. Alla fine sul foglio vengono fuori delle apparizioni dal nulla».
«Sento una vicinanza con il mio modo di lavorare – ha affermato la scrittrice – io non faccio una scaletta di ciò che voglio scrivere. Spesso comincio da un’immagine che mi guida. La memoria visiva agisce sempre».
A novembre uscirà il nuovo libro della Mazzucco: «Sono molti anni che sognavo di far uscire questo libro. A volte bisogna raggiungere una maturazione umana e artistica per pubblicare un libro. Sarà la storia di un artista». La Bitasi ha chiesto cosa farà anche Sanna nel futuro più prossimo. «L’essere stanco dopo l’uscita di un libro è il clima migliore per far nascere qualcosa di nuovo. I libri vengono fuori da soli e vengono fuori da sole le energie. Nel frattempo ci sono altri lavori che sono utili che ti fanno anche allenare sugli strumenti».
Nadia Di Lorenzo