Alle spalle, solo nel 2019, una ventina di furti. Arrestato romeno di 34 anni

VILLIMPENTA Se non è un record poco ci manca quello collezionato da  R.A.B. , un cittadino romeno di 34 anni, nullafacente e senza fissa dimora, ma di fatto domiciliato a Villimpenta. Una ventina i furti, attenendosi solo a quelli denunciati, commessi dall’inizio dell’anno ai danni di aziende agricole, piccole fabbriche, piazzole ecologiche e abitazioni sparse tra le campagne di Nogara, Gazzo Veronese, Isola della Scala, Villimpenta e Villagrossa di Castel d’Ario dallo straniero, membro di una banda di connazionali diventata ormai da tempo un incubo per i residenti della striscia di confine tra veronese e mantovano. Impressionante la sequenza di furti e la costanza con cui venivano compiuti, anticipati da sopralluoghi e perlustrazioni durante il giorno. Quindi, al calar del buio, entravano in azione per rubare attrezzi da lavoro, materiale edile, elettrodomestici e centinaia di litri di gasolio che travasavano dai mezzi agricoli. Durante uno degli ultimi furti i proprietari di una cascina si erano accorti degli intrusi che si aggiravano nei pressi delle pompe, senza però riuscire a bloccarli. Vi sono riusciti i carabinieri della stazione di Nogara, grazie a una lunga indagine investigativa portata avanti tra appostamenti, pedinamenti e accertamenti tecnici. I militari dell’Arma guidati dal maresciallo  Antonio Catalano  e coordinati dal capitano della Compagnia di Villafranca  Ottavia Mossenta  hanno così raccolto tutti gli elementi sufficienti che gli hanno consentito di risalire al 34enne romeno. Il Gip  Raffaele Ferraro  del tribunale di Verona, accogliendo la richiesta del Pm Stefano Aresu, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di R.A.B. per furto aggravato continuato. Per notificare il provvedimento restrittivo al 34enne, i carabinieri lo hanno raggiunto nell’alloggio situato a Villimpenta, a circa un chilometro dal centro abitato, recuperando anche parte della refurtiva, consistente in trapani, smerigliatrici, kit di chiavi e valigie da lavoro. Ora è caccia ai complici.

Matteo Vincenzi