Camellini, al via l’Appello Si lavora all’estradizione

GOITO Prenderà il via il 27 aprile prossimo il processo in Appello nei confronti di Paolo Camellini, il 51enne imbianchino di Goito che ormai dallo scorso mese di agosto è in carcere in Kenya, condannato in primo grado all’ergastolo per violenza su minore. E nel frattempo la politica italiana e la Farnesina non starebbero a guardare: in atto ci sarebbe infatti un’operazione il cui obiettivo è arrivare all’estradizione dell’artigiano goitese.
Dal 27 aprile prossimo quindi si apre un nuovo capitolo nella vicenda del 51enne, che è assistito dall’avvocato kenyano Isaak Okero il quale dopo la condanna in primo grado all’ergastolo si era subito mosso per presentare ricorso in Appello. E ora, dopo mesi di attesa, la seconda parte del procedimento penale è pronta a partire. L’esito, naturalmente, è tutto fuorché scontato.
Ma proprio ora, ormai alla vigilia del processo in Appello, anche la politica si sta muovendo: il tentativo in corso è infatti quello di riuscire nell’estradizione in Italia. Anche in questo caso però l’esito è tutto tranne che scontato, con l’Ambasciata italiana in Kenya che si starebbe muovendo in modo diretto per arrivare appunto all’estradizione. Questione di tempo: poi dovrebbero arrivare novità.
Tra l’altro poco più di un mese fa Camellini ha ricevuto la visita della propria famiglia nel carcere di Kodiaga, non lontano dal Lago Vittoria, dove è rinchiuso dallo scorso agosto. Erano andati a fargli visita i fratelli Luca e Mauro e sua sorella Federica accompagnati dalla madre Lisa Bellato.
A presentare denuncia alle forze dell’ordine del Kenya era stata la sua ex moglie kenyota Brenda: secondo l’accusa Camellini avrebbe abusato del figlio (adottato) della donna. Una versione dei fatti cui si sono opposti e si oppongono familiari, amici avvocato e anche una prima ex compagna, pure kenyota, di Camellini, sostenendo che si tratti in sostanza di una sorta di trappola ordita proprio dalla sua ex moglie. Camellini era entrato in contatto col Paese centrafricano una quindicina d’anni fa, quando vi si era recato per tinteggiare l’abitazione di un amico. Da quel momento periodicamente aveva iniziato a trascorrere mesi in Kenya,dove aveva conosciuto una prima compagna e poi Brenda, che successivamente sarebbe diventata sua moglie dalla quale si è infine separato e che nei suoi confronti ha sporto la denuncia che ha innescato tutta la vicenda.