Zapparoli: “Finalmente coi Modà nella mia Mantova”

MANTOVA «Non vedo l’ora di esibirmi finalmente nella “mia” Mantova. In 20 anni di carriera è la prima volta che ci capita». E, in effetti, si percepisce dalla voce l’impazienza di Enrico Zapparoli, chitarrista dei Modà che venerdì faranno tappa alla Gp Arena Theatre con il loro tour orchestrale. Per Zapparoli, nativo di Sermide, sarà un’occasione speciale.
Prima o poi doveva succedere, vero Enrico?
«Sì, e la cosa mi gasa tantissimo. Oltretutto qualche mese fa ero stato a Mantova a sentire Mengoni e mi chiedevo quando sarebbe toccato a noi».
Come sta andando il tour?
«Siamo molto contenti perchè l’orchestra aggiunge qualcosa in più alle nostre canzoni. Certo, dopo anni di stadi e palazzetti, è strano vedere tutti seduti e composti ad ascoltare».
Come mai la scelta dell’orchestra?
«Le nostre canzoni si prestano bene. L’avevamo già sperimentato all’Arena di Verona nel 2012. Ora che festeggiamo i 20 anni di carriera, ci sembrava il momento di ripetere quell’esperienza. Con noi sul palco ci sono una quindicina di elementi diretti dal maestro Andrea Benassai».
C’è una canzone che con l’arrangiamento orchestrale guadagna più di altre?
«Ognuno di noi ha le sue preferenze. Personalmente impazzisco per Cuore e vento».
Qual è invece il brano che ti diverti di più a suonare?
«Ti posso citare La notte, un altro pezzo che col nuovo arrangiamento diventa ancora più bello».
Negli ultimi anni le radio vi hanno passato sempre meno: come avete vissuto questo periodo?
«In realtà abbiamo sempre lavorato. Incidendo dischi, facendo concerti e riempiendo i palazzetti con il nostro bel seguito di fans. Passiamo di meno in radio perchè la musica in questi anni è cambiata: oggi vanno altri stili, altri suoni. Noi siamo un po’… retrò».
Fieri di esserlo?
«Sì, ma senza per questo denigrare quel che si sente oggi. Mia figlia Nina, che ha quasi 5 anni, ascolta cose moderne che mi piacciono molto».
Come riuscite a mantenere gli equilibri con un frontman così in vista come Kekko?
«Ognuno ha il proprio ruolo e ci siamo sempre rispettati. Pensa che facciamo anche le vacanze insieme, con le nostre famiglie. Poi, è vero: Kekko magari ha più visibilità, ma a noi fa solo che piacere. Anche perchè è colui che scrive le canzoni».
Ti sei divertito a Sanremo?
«Sì, dei tre che ho fatto è stato il più bello. Nel 2011 e 2013 avevamo gli occhi puntati addosso, c’era maggior pressione da gestire. Stavolta, con 10 anni di vita e di esperienza in più, eravamo tutti più consapevoli. Quello che non cambia è la magia assoluta di quel palco, capace di trasmetterti una fortissima emozione».
Soddisfatti dell’accoglienza del vostro brano Lasciami?
«Molto. Anche perchè trattava di un tema delicato come la depressione. Del resto i Modà non cantano solo d’amore: negli anni abbiamo parlato di Alzheimer, gioco d’azzardo…».
Non resta che venirvi ad appaludire venerdì sera, finalmente a Mantova…
«Sono sicuro che chi ama la nostra musica assisterà a un bello spettacolo».
Gabriele Ghisi