L’Azimut Atlantic Challenger sui laghi di Mantova

MANTOVA – ra il 1988, in un paese non molto lontano da Mantova, quando a Viareggio, le coraggiose eccellenze italiane decisero di andare alla conquista del “Blue Riband”, il Nastro Azzurro, per riportare il prestigioso premio in Italia. Azimut Benetti costruisce, Pininfarina disegna, e tutti sognano. Da studio, tecnica e lavoro nacque il capolavoro “Azimut Atlantic Challenger”. Dopo una trentina d’anni da allora, la straordinaria imbarcazione torna in Italia, pronta a solcare le acque di Mantova sino a Venezia.
Lo ha visto in un cantiere Giuliano Negrini, titolare delle Navi Andes, e non ha resistito alla tentazione di portare quello scafo da sogno nei nostri laghi. «Sono passati gli anni, e in un cantiere navale lo abbiamo riconosciuto. È davvero meraviglioso – commenta Negrini . L’idea deve certo valere più dell’alluminio, così abbiamo deciso di salvarlo e portarlo a casa, a Mantova, col sogno di ridargli la gloria. Lo abbiamo tenuto custodito per molti anni, rifiutando varie offerte che lo avrebbero visto diventare di una “persona” solamente. Abbiamo sempre creduto che l’Azimut Atlantic Challenger sia italiano e per l’Italia deve ritornare a vivere, e rappresentare ancora le eccellenze italiane: la qualità, l’imprenditoria e il design».
Quanto il “Challenger” sia in grado di appassionare e coinvolgere ce lo ha dimostrato il pellegrinaggio a Mantova di operai costruttori che avevano messo mani e anima nella sua realizzazione. Anche qualche figlio è venuto a vedere quello che il padre gli raccontava, un po’ per curiosità, molto per nostalgia.
È già in atto un progetto di recupero del “Destriero”, riportato a casa nel 1992. Ora i due progetti, del Destiero e dell’Azimut, potrebbero destare interesse e rilanciare l’orgoglio della imprenditoria azzurra. «Per questo volevamo che il recupero dell’Azimut diventasse testimonial del “Made in Italy” in navigazione sui laghi di Mantova», conclude Negrini.