Centinaia per l’addio al 29enne Andrea Ferrari

Il dramma venerdì 2 gennaio

Andrea Ferrari

ASOLA Centinaia di persone ieri mattina hanno voluto dare un ultimo saluto al 29enne  Andrea Ferrari, venuto a mancare tra il primo e il 2 gennaio scorsi. Centinaia di persone che hanno voluto ricordarlo come era sempre stato e come tutti lo conoscevano: sorridente, disponibile, affabile. Sempre gentile con tutti e con una grande forza d’animo.
Il feretro del 29enne di Carpenedolo, ma residente a Mezzane di Calvisano e molto conosciuto anche in provincia di Mantova, ieri mattina all’inizio delle esequie è stato portato dentro la chiesa di Carpenedolo, oltre che dagli operatori del settore, anche dagli amici di sempre. Che hanno voluto farsi carico del feretro di Andrea per portarlo nell’ultimo viaggio verso l’addio.
«Siamo tutti addolorati – ha affermato dall’altare la fidanzata  Irene, di Bagnolo San Vito -. Siamo tutti addolorati ma non siamo disperati: perché siamo cristiani, siamo cattolici. E sappiamo che dopo la morte c’è un’altra dimensione. Andrea in questo momento è in quella dimensione, e ci sta guardando con un sorriso. Da là ci aiuterà e ci guiderà tutti. Sembra però tutto irreale – ha aggiunto – Irene – perché fino a poche ore fa Andrea era qui insieme a noi, e ora invece siamo qui per un ultimo saluto».
A celebrare i funerali tre parroci provenienti sia da Calvisano, dove Andrea abitava con la famiglia, e da Carpenedolo, suo paese natale. «Andrea era un fedele praticante – ha ricordato nell’omelia il parroco – e ricordo che spesso veniva in chiesa. Era gentile, disponibile, non mancava mai di salutare. Personalmente mi mancherà il suo sorriso e il suo sguardo dolce e mite. Ma ci deve consolare il fatto – ha aggiunto il parroco – che la parola di Dio è superiore a tutto, e Andrea questo lo sapeva bene. La parola di Dio è in quelle persone che la lasciano entrare: Andrea era tra questi e ora è in cielo, da dove ci guiderà nel nostro cammino quotidiano».
Notevole il colpo d’occhio sulla grande chiesa di Carpenedolo: tutte le navate e tutti i banchi colmi di fedeli, con decine e decine di persone rimaste in piedi e altrettante fuori dal luogo di culto. Tutti giunti per salutare Andrea, da molti conosciuto anche con il soprannome di  Jack. Tra i tanti presenti anche parecchi mantovani: oltre alla fidanzata Irene, anche molti asolani. Il 29enne infatti da alcuni anni lavorava nell’ufficio coldiretti della cittadina sul Chiese, dove si era distinto per la propria professionalità e la propria disponibilità.
A guidare il carro funebre e il traffico, considerato il gran numero di persone giunte in chiesa e sul sagrato, c’era addirittura la polizia locale.