BONDENO (Gonzaga) – Gli addetti ai lavori di consolidamento della Chiesa di San Tommaso Apostolo illustrano alla comunità bondenese il processo di restaurazione post sisma: già nel periodo estivo si potrà accedere alla struttura ecclesiastica.
La scossa registrata il 20 maggio 2012 non causò alcun crollo ma contribuì ad ogni modo al deterioramento del complesso architettonico difatti nei giorni successivi vari sopralluoghi constatarono danni relativi alla copertura e alla facciata che non avrebbero richiesto ingenti operazioni, nonostante ciò il dissesto originario fu decisivo in funzione delle scosse verificatesi la mattina del 29 maggio che trasformarono la chiesa in un cumulo di macerie.
Fin da subito si comprese che il danno era immane e avrebbe necessitato di un intervento alquanto complesso: con il cedimento furono espulse dalla struttura le pareti laterali, la facciata e gran parte del soffitto. Nel settembre dello stesso anno incominciarono i primi interventi di messa in sicurezza, senza alcun dubbio una delle fasi più critiche e delicate di tutto il processo di consolidamento poiché le lesioni non si sarebbero arrestate con il crollo ma al contrario avrebbero potuto perdurare attraverso fattori meteo-temporali.
Il momento decisivo però si verificò con le operazioni di ricostruzione, concentrate in particolare modo sulle volte andate del tutto distrutte in quanto scheletri portanti del soffitto; le arcate interamente riedificati con prassi settecentesca sono ora sorretti da una specifica cappa di intonaco e agganci armati che insistono sui muri esterni.
In seguito alla chiusura del cappello i lavori sono stati riservati al ripristino della parte interna: in alcuni punti non è risultato possibile allineare la struttura seguendo un verso parallelo poiché ciò avrebbe supposto la demolizione dell’edificio originario mentre un verde tenue permea ora il complesso murario, colore non frutto del caso ma emerso sotto tinte già presenti.