MOGLIA Suo malgrado era diventato uno degli edifici simbolo del terremoto del 2012 che devastò, nelle giornate del 20 e del 29 maggio di sette anni fa, l’Emilia e l’Oltrepò mantovano: per la chiesa di Moglia si comincia a intravvedere la fine di un lunghissimo calvario e il rimarginarsi di una ferita ben rappresentata dallo squarcio che ne aveva sfregiato in modo inconfondibile la facciata. Nelle scorse settimane sono infatti partiti i lavori di ristrutturazione e consolidamento sismico dell’edificio religioso – per i quali sono stati stanziati oltre due milioni di euro (ricordiamo che la chiesa di Moglia, assieme a quelle di Bondeno di Gonzaga, di Quistello, di San Giovanni del Dosso e di Quingentole era stata classificata come uno dei “codici rossi” per quanto riguardava il danneggiamento degli edifici religiosi mantovani) – seguiti come sempre passo dopo passo dalla Diocesi di Mantova che conferma il rispetto, fino a questo momento, del cronoprogramma. L’intervento – che ricordiamo sarà comunque abbastanza lungo e laborioso, è stato preceduto da un ulteriore intervento alquanto complesso, ovvero la rimozione dei depositi di guano di piccione che, negli anni, si erano accumulati all’interno dell’edificio; a seguire – e qui ci spostiamo in questi giorni – gli operai stanno lavorando al consolidamento delle volte e al ripristino delle coperture prima di passare alla fase di consolidamento delle pareti. Per quanto riguarda le decorazioni pittoriche, nei giorni scorsi è avvenuto un incontro con la Soprintendenza e un altro incontro è previsto a breve.
Nicola Antonietti