San Giorgio Bigarello – Polo Rossetto, cantiere aperto. Ma i soldi sono un miraggio

SAN GIORGIO BIGARELLO Con il 4 maggio scorso anche al polo logistico Rossetto il cantiere ha ripreso la propria attività. Ma, stante la situazione attuale, parecchi operai e aziende rischiano di vedere migliaia e migliaia di euro di lavori arretrati che, se verranno pagati, verranno pagati tra parecchi mesi e forse anche in una minima percentuale rispetto a quanto realmente dovuto.
Come noto infatti la situazione del cantiere non è delle più semplici. La cooperativa emiliana Sicrea infatti ancora lo scorso inverno è stata messa in liquidazione e ha aperto il concordato. Cooperativa alla quale, beninteso, Rossetto aveva appaltato i lavori di costruzione del polo logistico. Sicrea aveva poi subappaltato le opere a parecchie altre aziende – alcune delle quali mantovane o comunque con sedi anche in provincia di Mantova – fino a quando per tutti lo scorso inverno è arrivata la doccia ghiacciata della liquidazione e del concordato.
Successivamente alla nomina del liquidatore – e siamo all’inizio della primavera, ancora in pieno lockdown – Rossetto ha rescisso il contratto con la coop Sicrea. La situazione attuale, dunque, vede le ditte e i lavoratori che sono al lavoro sul cantiere direttamente per conto di Rossetto.
Ma il gruppo veronese, se può pagare i lavori che sono attualmente in corso, non può provvedere al saldo dei lavori che non sono stati pagati in precedenza da Sicrea. Tali pagamenti, per i quali Rossetto ha la disponibilità economica, vanno infatti pagati alla procedura concordataria, come previsto dalla legge fallimentare.
E così oggi parecchi lavoratori e aziende stanno sì lavorando e si vedranno riconosciuti i pagamenti per le opere che sono in corso oggi, dopo le prime aperture post-lockdown avvenute lo scorso 4 maggio, ma non conoscono il destino dei pagamenti che attendono ormai da diverse settimane.
«Se Rossetto pagasse direttamente noi e non la procedura concordataria – spiegano alcuni titolari delle ditte attualmente impegnati sul cantiere – andrebbe a scontrarsi con quanto previsto dalla legge che regola le procedure fallimentari. Noi però ora siamo in una situazione veramente difficile. Perché se è vero che ci verranno pagati i lavori che stiamo eseguendo in queste settimane, non sappiamo che ne sarà di quanto ci spetta per opere già eseguite. Non si tratta solo di qualche spicciolo e qualche novità arriverà forse tra alcuni mesi. Non solo. Se dovesse venirci riconosciuto qualcosa – è la conclusione – saranno somme di molto inferiori rispetto a quanto realmente dovuto. Diventa difficile pagare gli stipendi».