Distretto della calza: in 10 anni chiuse 130 aziende e licenziati 4.142 lavoratori

CASTEL GOFFREDO ll saldo delle imprese legate alla calzetteria di 25 Conuni dell’Alto Mantovano ha registrato in 10 anni – 2009/ 2018 – meno 130 aziende e meno 4.142 lavoratori per 5 Comune. Sono questi i dati usciti dalla tavolo rotonda tenutasi ieri a Castel Goffredo, evento al quale hanno partecipato enti come l’università Cattolica del Sacro Cuore, la banca del Credito Padano e il centro servizi impresa della Camera di Commercio di Mantova. L’impoverimento del centro internazionale della calza e i nuovi modelli di business per recuperare il distretto industriale castellano sono stati al centro del lavoro universitario del Cersi presentato durante l’incontro. Il docente del Censi  Fabio Antoldi  ha rilevato che il distretto della calza dell’Alto Mantovano non vedrà più l’età dell’oro: «La fiducia, la governance, il valore, l’innovazione, la competenza ed i mercati saranno i punti chiave per vedere una luce in fondo a un tunnel sia a livello professionale che economico. Forme di aggregazione e alleanze manageriali sia con la Camera di Commercio che con la Regione Lombardia possono potenziare l’export – secondo Aroldi -. Nel futuro del tessile si possono prevedere difficoltà e incertezza se gli imprenditori del settore non penseranno a un multi produzione. È notorio che il distretto della calza ha sofferto negli ultimi 10 anni per motivi interni ed esterni, non tornando più sui numeri di 20 anni fa». La centralità internazionale della calza è stato il traguardo raggiunto in 60 anni di duro lavoro, ma questa eccellenza, dopo la crisi e le criticità dell’ultimo periodo vuole trovare il giusto coraggio per andare avanti nel settore moda. Secondo il report i titolari di nazionalità italiana sono calati rispetto alle presenze cinesi, quindi  Alessandro Gallesi , presidente Adici, sottolinea: «E’ necessario investire senza autoriferirsi, fare insieme con una squadra istituzionale e con un patto di territorio». L’export italiano per il prodotto calza venduto nel mondo è cresciuto fino al 2011 poi è diminuito ai 486,2 milioni di euro del 2018. Questi sono solo alcuni dei punti emersi dalla ricerca condotta dal Cersi presentata ieri pomeriggio dal professor Fabio Antoldi.
Con concretezza e realismo la diagnosi del declino ha voluto stimolare la resilienza degli imprenditori presenti all’auditorium del credito padano castellano. (v.l.)