Goito – Centro sportivo Airone fallito, tutto all’asta per oltre un milione

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Goito Il cancello di ingresso ormai da settimane è chiuso con una catena e un lucchetto, in attesa di un futuro che al momento si annuncia abbastanza incerto. Parliamo del centro sportivo e agroittico Airone: sola una decina di giorni fa il suo fondatore ed ex proprietario Carlo Sordelli è venuto a mancare; e ora tutta la proprietà è stata messa all’asta, dopo che la società Airone è stata dichiarata fallati ancora mesi fa.
Un complesso di dimensioni decisamente imponenti composto da diverse attività che appunto non sono più in funzione da mesi, ovvero da quanto la sezione fallimentare del Tribunale di Mantova ha dichiarato la cessazione di tutte le attività.
La vendita – o per lo meno il tentativo di vendita, visto che non è scontato che l’asta vada a buon fine – avverrà con due distinte aste: una venerdì prossimo (20 gennaio) e una il 22 febbraio prossimo.
Nel corso della seduta di venerdì prossimo andrà all’asta, come recita il sito della Sovemo su cui sono pubblicati gli avvisi, il centro aziendale agro-ittico con stazione geotermica. Si tratta di un complesso costituito da serre, terreni, centro agroittico (ovvero, in pratica, un allevamento di pesci) e l’impianto geotermico con il quale viene prelevata l’acqua termale di cui è dotata la piscina del vicino centro termale. Tutte le strutture hanno un prezo a base d’asta di 649mila e 879 euro (offerta minima 487mila e 409 euro).
La seconda asta invece vedrà tutto il centro sportivo, che si trova a poca distanza dall’area dove si trova anche la centrale geotermica. In questo caso all’asta ci sono piscina coperta e piscina scoperta (che erano attive e funzionanti fino al fallimento dichiarato alcuni mesi fa), centro riabilitativo, centro estetico e via dicendo. In questo caso il prezzo base è 637mila e 500 euro (offerta minima 478mila e 125 euro).
In paese nel frattempo qualcuno si chiede se il Comune non possa eventualmente intervenire in qualche modo, domandandosi se una gestione pubblica non potrebbe portare ad introiti per il Comune e scongiurare – nel caso le aste andassero deserte ora come in futuro – l’abbandono totale e definitivo di strutture così imponenti e fino a qualche mese fa perfettamente funzionanti.