I commercianti protestano contro il Governo per il lockdown

GRANDE MANTOVA  «Cari clienti, grazie a Conte e al suo Governo non possiamo offrirvi i soliti servizi. E pensare che volevamo solo lavorare…». È il cartello (poi rimosso) che un esercente di Castel d’Ario ha esposto ieri mattina davanti al proprio bar per rendere conto agli avventori del mercato domenicale che la chiusura non dipende ovviamente da lui. Ancora una domenica di mercati con i bar chiusi, ancora proteste silenziose da parte di una categoria che, al pari dei ristoratori, si sente oltremodo bersagliata delle misure restrittive varate dal Governo. «La salute è un bene che in questo momento fatichiamo a permetterci, è necessario un sostegno maggiore da parte dello Stato, che fino ad ora ci ha fatto spendere solo soldi ma in cambio non ci ha praticamente dato nulla», ha detto una barista di Castelbelforte. Il timore è che dietro i proclami di palazzo Chigi ci sia una mancanza dei fondi promessi. Secondo le dichiarazioni del premier Conte, sembra che il Governo si stia preparando ad andare incontro alla categoria, ma gli esercenti temono che la risposta non sia rapida. Il tempo “gioca” oltretutto a loro sfavore: il 3 dicembre, termine fino al quale rimarranno valide le misure del Dpcm, se non cambierà qualcosa diversi titolari di esercizi pubblici si dicono pronti a scendere nuovamente in piazza; ma c’è anche chi, in caso di prolungamento della zona rossa, potrebbe addirittura decidere di non riaprire. «Troppe spese di gestione, con le tasse che sono comunque da pagare anche se ci hanno costretti a chiudere. È veramente dura in questo modo. Non so quanto potremo resistere», si sfoga un ristoratore di Villimpenta.
Matteo Vincenzi