Incendio a Castel d’Ario: i cittadini in aiuto delle famiglie sfollate

L’intervento dei vigili del fuoco nella palazzina andata in fiamme

Castel d’Ario Usare il condizionale in questi casi è sempre consigliabile, ma a quanto pare le fiamme che martedì pomeriggio avrebbero generato l’incendio che ha poi devastato i nove alloggi della palazzina di Castel d’Ario situata tra via Cesare Battisti e viale della Rimembranze, sarebbero partite dal motore di un frigorifero “parcheggiato” sul balcone di un appartamento al primo piano. Questo almeno secondo le testimonianze di alcuni inquilini, anche se a quanto pare l’elettrodomestico non sarebbe stato in funzione.
Due gli appartamenti andati completamente distrutti, mentre per i restanti saranno necessarie le perizie statiche che cominceranno già nei prossimi giorni.
I vigili del fuoco, coordinati dal comandante provinciale Massimo Stucchi, dopo il superlavoro dell’altro giorno sono tornati anche ieri mattina sul luogo del disastro per accertarsi che non vi fossero focolai nell’edificio e per accompagnare i proprietari a recuperare gli oggetti più cari che si sono salvati dalle fiamme e dall’acqua degli idranti.
«Non mi stancherò mai di ringraziare abbastanza questi volontari – ha detto il sindaco Daniela Castro rivolgendosi agli uomini del 115 all’indomani dell’incendio che ha distrutto la palazzina -, che oltre alla professionalità sanno mostrare un’umanità non meno importante in circostanze come queste, così come è stata encomiabile la solidarietà mostrata da tanti concittadini, giunti in municipio per portare vestiti che poi avremo cura di distribuire a chi ne ha necessità», ha concluso il primo cittadino di Castel d’Ario.
Una ventina le persone sfollate, costrette a lasciare le proprie abitazioni in virtù dell’ordinanza che ne stabilisce l’impossibilità temporanea di utilizzo firmata dal sindaco nelle ore successive all’accaduto. Tutte le famiglie hanno fortunatamente trovato ospitalità da parenti o amici, ma il Comune si è già messo all’opera per sondare la disponibilità tra i possessori di case sfitte e ammobiliate per sistemare un paio di famiglie rimaste, purtroppo, senza un tetto.

Matteo Vincenzi