Iveco, battuta d’arresto per la vendita ai cinesi

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SUZZARA – “La Cina non è vicina” per Iveco: nella giornata di ieri è arrivata la notizia, rimbalzata subito dalle principali agenzie di stampa, che sono saltate le trattative tra Cnh Industrial e il gruppo cinese Faw. La dirigenza di Cnh non si sbilancia più di tanto ma è chiaro che l’offerta presentata dal colosso dell’Estremo Oriente – si parlava di circa tre miliardi e mezzo – non è stata considerata accettabile.
«Cnh Industrial conferma che ha terminato le discussioni con Faw Jiefang relative al business On- Highway dell’azienda e che continua a perseguire i piani esistenti in vista della separazione di queste attività nella prima parte del 2022»: questa la prima parte dello stringato comunicato emesso da Cnh nella giornata di ieri che, al di là delle frasi di circostanza, lascia intendere una conclusione di senso diametralmente opposto a quello che era sembrato emergere nelle scorse settimane. Del resto fonti vicine al colosso cinese avevano lasciato intendere che la trattativa fosse a buon punto escludendo dalla stessa gli stabilimenti dei veicoli militari e di quelli agricoli, lasciando invece possibile la cessione per tutta la parte relativa ai veicoli che possono transitare su autostrada e quindi per tutti gli stabilimenti impegnati in questo tipo di produzione tra cui, appunto, quello di Suzzara.
«Cnh Industrial – prosegue la nota del gruppo – ritiene che vi siano opportunità significative per sviluppare la propria attività On-Highway accelerando la diffusione di soluzioni e infrastrutture di trasporto sempre più sostenibili,in linea con le ambizioni del Green Deal dell’Ue»: la volontà dunque di separare la parte On-Highway da quella Off-Highway resta dunque nelle intenzioni dell’azienda, ma resta da capire come verrà portata avanti ora che la trattativa col gruppo cinese è saltata. La vicenda era stata seguita, nelle scorse settimane, con attenzione, anche dal governo, con il ministro per lo sviluppo economico  Giancarlo Giorgetti che aveva lasciato anche trapelare la possibile applicazione del Golden Power; martedì le parti sociali sono a colloquio con il premier Mario Draghi: ed è quasi scontato che si parlerà anche dell’evolversi di questa vicenda.