Le speranze si sono spente: il corpo restituito dal Po è di Carlo Morandi

OSTIGLIA – Le esigue speranze che ancora erano rimaste accese si sono drammaticamente spente nella notte tra venerdì e sabato: l’auto rinvenuta nel Po tra Ostiglia e Melara conteneva un corpo senza vita ed era quello di Carlo Morandi. Si conclude così, nel modo peggiore, la vicenda del 63enne ostigliese di cui non si avevano più notizie dallo scorso 7 novembre quando l’uomo era uscito di casa a bordo della sua Fiat Panda ed era stato letteralmente inghiottito nel nulla. Nel pomeriggio di venerdì il tettuccio della Fiat Panda affiorava di pochi centimetri dal Po in secca ed era stato notato da alcuni pescatori: immediate erano scattate le operazioni di recupero del mezzo, e anche se la speranza era che si trattasse di un rottame risalente a chissà quando, il pensiero era corso subito al 63enne. Purtroppo alcuni indizi raccolti da Vigili del Fuoco e Carabinieri avevano fatto pensare al peggio: il modello della macchina era lo stesso di quella di Morandi, così come il colore, seppur rovinato dalla permanenza in acqua e soprattutto i sommozzatori erano riusciti a intravvedere alcuni numeri di targa che corrispondevano. Alcune ore dopo, a notte fonda, il recupero della salma e il pietoso riconoscimento che confermava che quel corpo era del 63enne. La salma è stata trasferita alle camere mortuarie dell’ospedale di Mantova, mentre l’auto è stata recuperata nel pomeriggio di ieri: sul posto, anche per manifestare il cordoglio di tutto il paese ai parenti, anche il sindaco Valerio Primavori.