L’Ultima Cena tornerà presto nell’abbazia di San Benedetto

Storico accordo tra l’amministrazione polironiana e il Comune di Badia Polesine

SAN BENEDETTO Quello che sta per andare in porto è un accordo che – e l’espressione non risulti abusata – si può definire storico: in occasione della mostra dedicata a Giulio Romano che sarà ospitata dal 14 settembre prossimo al 6 gennaio 2020 nel refettorio monastico dell’abbazia polironiana di San Benedetto anche la tela raffigurante l’Ultima Cena, dipinta dal veronese Girolamo Bonsignori tornerà ad essere ammirata nella struttura in cui era originariamente inserita, impreziosita dall’architettura affrescata dal Correggio. Un passaggio in terra polironiana che non si limiterà solo al periodo della mostra ma che durerà per tutto il tempo in cui sarà ristrutturato il museo Baruffaldi di Badia Polesine, luogo dove normalmente si può ammirare l’opera pittorica. Un accordo storico perchè se in passato non erano mancate frizioni tra i due comuni relativamente a quest’importante opera, negli ultimi tempi le due amministrazioni di San Benedetto e Badia Polesine – nelle persone dei sindaci  Roberto Lasagna e  Giovanni Rossi e degli assessori  Vanessa Morandi e  Valeria Targa – hanno intensificato in modo molto positivo la loro attività di dialogo giungendo a un accordo di massima che consentirà a San Benedetto di rendere nuovamente visibile l’opera all’interno del refettorio e al comune rodigino di non “rinchiudere” la tela in un magazzino per tutto il tempo della durata dei lavori di ristrutturazione del museo. Al momento c’è un progetto del Comune mantovano, cui è seguita una previsione di spesa da parte dell’amministrazione rodigina e ora si attende il da farsi anche perchè l’operazione – che sarà interamente a carico del Comune di San Benedetto – presenta comunque una sua complessità tra cui quella, non certo secondaria, di realizzare un passaggio per fare uscire la tela dal museo di Badia e quindi trasferirla a San Benedetto. Ma, anche se esistono difficoltà logistiche, sembra essere altrettanto reale la volontà di entrambe le amministrazioni e, si sa, quando tra due soggetti si trova un accordo tutto risulta più semplice.  In ogni caso a San Benedetto la voglia di concludere positivamente questo progetto è largamente condivisa e nei giorni scorsi si è tenuto un incontro con tutti i soggetti interessati a far partire una raccolta fondi da destinare al finanziamento di questo progetto che consentirebbe all’Ultima Cena di Bonsignori di “soggiornare” a San Benedetto per un periodo di circa due anni.