Maltrattamenti nella Rsa di Revere corsa contro la prescrizione

REVERE  – C’è chi ha scelto di patteggiare e chi invece andrà eventualmente a giudizio. È slittata al prossimo 8 marzo la decisione al riguardo da parte del giudice  Gilberto Casari che presiede l’udienza preliminare del processo per il caso di presunti maltrattamenti ad alcuni anziani ospiti della Rsa Sereni Orizzonti di Revere. Una vicenda processuale che a dispetto degli anni trascorsi dai fatti deve ancora superare lo scoglio dell’udienza preliminare. Nei mesi scorsi, tra l’altro, la procura di Mantova aveva anche sollecitato una accelerazione dell’iter processuale per non incorrere nella prescrizione, che resta comunque dietro l’angolo. Una quindicina gli imputati per questa vicenda, che vede coinvolti tanto gli operatori soci-sanitari quanto i vertici della struttura all’epoca dei fatti, che sarebbero avvenuti una decina di anni fa. Quando i fatti erano venuti alla luce, nel 2015, la procura di Mantova aveva chiesto l’arresto per sei operatrici socio-sanitarie della struttura. Richiesta che era stata respinta anche se nei confronti di alcune di esse era scattato l’allontanamento dalla casa di riposo. La situazione che era emersa dalle indagini coordinate dalla procura era quantomeno inquietante. A dare il via alle indagini fu la deposizione di una dipendente che si rivolse ai carabinieri per raccontare quello che, a suo dire, avveniva nella struttura. Gli investigatori avevano quindi installato nella struttura microcamere e microfoni che avrebbero documentato quanto accadeva all’intero della Sereni Orizzonti e che aveva portato gli inquirenti a formulare l’accusa di maltrattamenti nei confronti di alcuni ospiti. Gli inquirenti avevano riferito di vere e proprie torture nei confronti di anziani incapaci di intendere e volere. Tra le scene più raccapriccianti riprese dalle microtelecamere ci sarebbe quella di un brutale clistere somministrato a un’anziana ospite della casa di riposo. Al processo per ora si sono costituiti parte civile solo i parenti di due presunte vittime.