Medaglia d’onore all’ex internato Silvio Frignani, la consegna ai familiari del militare

RONCOFERRARO Nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria, il sindaco di Roncoferraro  Sergio Rossi  e l’assessore alla Cultura  Roberto Archi  hanno consegnato la medaglia d’onore che il Presidente della Repubblica ha concesso, tramite la prefettura di Mantova, ai familiari dell’ex artigliere roncoferrarese  Silvio Frignani , internato nei campi di prigionia durante il secondo conflitto mondiale. La cerimonia si è tenuta nella sala consiliare, alla presenza dei figli di Frignani  Gianni  e  Nadia  e del cognato  Efferino Gardesani , del presidente provinciale Amiri (l’associazione degli insigniti della Repubblica Italiana, nata allo scopo di raggruppare cittadini fregiati di onorificenze a vario titolo)  Marco Goldoni  affiancato dal segretario locale  Luigi Filochi , del capitano del 4° Missili  Damiano Briozzo , del comandante dei carabinieri  Claudio Bianchini , del presidente dell’ANCR  Gabriele Baraldi  e di  don Stefano Tognetti . Nato a Novi di Modena il 1° gennaio del 1918, Silvio Frignani venne chiamato al servizio militare il 12 aprile del 1941; in seguito raggiunse il fronte greco-albanese. Essendo militare fu deportato dai tedeschi in un campo di lavoro nazista: fu il destino che toccò a tanti altri mantovani, classificati come IMI (Internati Militari Italiani) tramite una scritta sulle giacche che indossavano. Fu liberato il 28 aprile del 1945 e rientrò in Italia a piedi dalla Germania. Giunto a Villimpenta, si fece prestare una bicicletta da un amico con la quale raggiuse Governolo. Al ritorno dalla prigionia avvenne il suo graduale reinserimento nella vita sociale, che lo portò a lavorare come autista. «Per me è un onore consegnare questa medaglia ai familiari di un nostro ex concittadino che ha vissuto sulla propria pelle la follia del nazismo – ha detto il sindaco Rossi -. Il Giorno della Memoria è una data importante perché ci ricorda gli orrori di cui è capace l’umanità. Abbiamo bisogno che la memoria prosegua e questa potrà essere tramandata solo lavorando nelle scuole e portando omaggio a chi non ce l’ha fatta». Prima della cerimonia in municipio, le autorità si erano portate nel giardino della biblioteca comunale per posare una corona di alloro ai piedi della stele dedicata alla memoria di  Remo Alessi , prigioniero nel campo di concentramento di Buchenwald. La giornata si è chiusa con una “riflessione sulle mille radici della persecuzione”, in cui l’assessore Archi ha dialogato con l’autore  Giuliano Annibaletti , storico e presidente di Cooperativa Charta, che ha presentato il suo libro “I settantacinque colpi: un assalto al ghetto mantovano nell’epoca dei lumi”.
Matteo Vincenzi