No al depuratore Gavardo-Montichiari Associazioni in presidio permanente

ALTO MANTOVANO – Scatta il presidio permanente delle associazioni a difesa del Chiese contro il commissariamento dell’iter per la realizzazione del maxi depuratore della sponda bresciana del Garda, e contro la decisione di realizzare l’opera nei due centri bresciani di Gavardo e Montichiari.
Lunedì alle 12.30 infatti di fronte al Broletto, sede della Provincia di Brescia e della Prefettura di Brescia, si è tenuta la conferenza stampa durante la quale le associazioni hanno spiegato i motivi della protesta. Le ragioni alla base della mobilitazione iniziata lunedì, e tutt’ora in corso, vanno ricercate negli ultimi eventi che si sono registrati nell’ambito dell’iter verso la realizzazione del depuratore. «Il commissariamento della procedura – spiegano le associazioni intervenute – è stato un atto che ha in sostanza scavalcato quelle che erano state le decisioni del territorio e del consiglio provinciale. Inoltre noi chiediamo che i reflui del Garda vengano gestiti sul Garda. Tutto questo a difesa del Chiese, fiume che anche nel corso degli ultimi anni ha avuto problemi piuttosto gravi». Sulla soluzione concreta da adottare per i reflui del Garda, viene chiesto di aprire un secondo momento di discussione, scartando però sia l’opzione Gavardo-Montichiari sia l’opzione Esenta.
All’iniziativa erano presenti, oltre a cittadini comuni intervenuti per l’occasione, il comitato referendario Acqua pubblica di Brescia col referente  Mariano Mazzacani,  Gianluca Bordiga del Tavolo delle federazioni del Chiese,  Alessandro Scattolo del Collettivo gardesano autonomo e in rappresentanza del comitato Ambiente e territorio (insieme a diversi componenti il collettivo desenzanese) e il consigliere della Provincia di Brescia  Marco Apostoli del tavolo Basta Veleni.
Dopo la conferenza stampa di fronte al Broletto è stato installata una tensostruttura ed è partita la mobilitazione permanente. Già nel corso della giornata di lunedì però la polizia locale di Brescia ha fatto rimuovere la tensostruttura mentre la Questura ha dato disposizioni di mantenere il presidio solamente dalle 8 alle 20. Diversi manifestanti, tra i quali alcuni del Collettivo gardesano, sono rimasti di fronte al Broletto tutta la prima notte fino all’alba di ieri. Ora si sta studiando come proseguire, anche considerate le disposizioni della Questura di Brescia.