OSTIGLIA – Una ricerca scientifica a 360 gradi, che dal patrimonio bibliografico e archivistico si sposterà a quello archeologico, con una serie di scavi che verranno effettuati in ambito urbano, al fine di delineare con precisione l’aspetto di Ostiglia in epoca romana e medievale. Questo l’obiettivo dell’accordo quadro, siglato ieri a Palazzo Foglia, tra il Comune di Ostiglia e il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona. Importante, nella realizzazione del progetto, sarà l’apporto del direttore del Museo del Po di Revere Iames Tirabassi e del Gruppo Archeologico Ostigliese, ieri rappresentato dal presidente Matteo Marangoni e da Mauro Vincenzi.
Ieri, alla sottoscrizione, erano presenti per il Comune il sindaco Valerio Primavori e l’assessore Andrea Rivaroli e per il Dipartimento Culture e Civiltà il direttore Arnaldo Soldani e il docente e archeologo Nicola Mancassola (che sarà affiancato, nel coordinamento, dalla collega Patrizia Basso): «Un obiettivo ambizioso sul quale l’Amministrazione sta lavorando da tempo, dall’istituzione nel 2020 dell’Ufficio Turismo, e che oggi trova concretizzazione – ha dichiarato il sindaco -certi che dalla proficua collaborazione con l’Università di Verona nasceranno progetti significativi tesi alla valorizzazione dei tanti beni culturali presenti in loco».
Nel dettaglio l’attenzione dell’ente locale, su consiglio di Iames Tirabassi, che ricopre anche il ruolo di conservatore di musei ostigliesi (tra di essi quello della Farmacopea che si cercherà di rivitalizzare quanto prima) si focalizzerà su alcune aree di scavo, con particolare riferimento ai ruderi del castello medievale e, subordinatamente, anche a quelli dell’insediamento romano. Per creare due entità museali, a Ostiglia e Revere, che si completano a vicenda. Come spiegato dal docente Nicola Mancassola si inizierà con carotaggi e indagini geofische, per poi procedere agli scavi veri e propri.