Ponte chiuso da sedici mesi, i residenti “ Siamo costretti a giri estenuanti”

VILLIMPENTA/CASTEL D’ARIO – Un centinaio le firme raccolte dai residenti della zona, cui ha fatto seguito una lettera inviata ai sindaci di Castel d’Ario e Villimpenta in cui esprimono il disappunto per il disagio che da diversi mesi stanno vivendo a causa della prolungata chiusura del ponte sul canale Molinella per problemi di staticità. Il ponte in questione, ormai inibito al traffico veicolare e ciclopedonale dal giugno 2019, è quello che collega le località di Villagrossa e Pradello. «Molti di noi – si legge nella missiva – necessitano di recarsi a Castel d’Ario, Villimpenta e nei paesi limitrofi per motivi di lavoro, percorrendo il suddetto tratto intercomunale, ma da oltre un anno sono costretti ad affrontare un tragitto di molti chilometri con grande dispendio economico e perdita di tempo». Quindi l’appello rivolto direttamente ai due sindaci  Daniela Castro  e  Fabrizio Avanzini : «Preghiamo affinchè le vostre Amministrazioni e gli uffici competenti provvedano tempestivamente ad espletare tutte le pratiche necessarie al ripristino del ponte e a sollecitare, anche insistentemente, gli organi preposti a fornire le autorizzazioni necessaria all’avvio dei lavori. In caso di mancato ascolto – concludono i residenti – siamo pronti ad organizzare azioni pubbliche e di protesta». Invero una prima forma di protesta si è materializzata già ieri mattina con l’affissione di un cartello ai piedi della segnaletica che recitava: «Un anno e mezzo per 10 metri di ponte! Vergogna!». Il problema è però un altro. Il piccolo manufatto risale agli inizi del Novecento e quindi è vincolato come bene culturale. Questo significa che il progetto presentato dai Comuni di Castel d’Ario e Villimpenta – per il quale la Regione Lombardia ha elargito un contributo di 80mila euro – deve obbligatoriamente attendere il benestare della Soprintendenza. Solo allora le amministrazioni potranno appaltare i lavori. Ma quando si sbloccherà la situazione? Le lungaggini di procedure di questo tipo sono ormai conclamate e i bizantinismi delle carte bollate troppo spesso non si conciliano con i problemi dei cittadini. Per questo sembra che prima del 2022 i residenti dovranno mettersi il cuore in pace.

Matteo Vincenzi