Ponte di Villagrossa riaperto: intervento da 300mila euro

22

Castel d’Ario / Viillimpenta Come anticipato ieri dal nostro giornale, ha finalmente riaperto al traffico, dopo quasi quattro anni, il ponticello di Villagrossa che collega i territori comunali di Castel d’Ario e Villimpenta. Il manufatto che attraversa il canale Molinella, seppur su una sola corsia e a senso alternato (si è stabilito che la precedenza è di chi proviene da Villagrossa e procede in direzione Pradello), mette fine a mesi di disagi e di proteste che erano sorte all’indomani della sua prolungata chiusura. Al taglio del nastro erano presenti i sindaci Daniela Castro e Daniele Trevenzoli, i responsabili dei rispettivi uffici tecnici Marzio Furini e Alberto Zanetti, Gianni Sprocati dell’omonima impresa che si è occupata dei lavori, la Polizia locale e alcuni cittadini. Tutelato dalla Soprintendenza ai beni architettonici, per poter avere l’approvazione del progetto i due enti confinanti sono stati costretti a mantenere le dimensioni e le caratteristiche tecniche originarie con un notevole aumento dei costi rispetto ad un ponte prefabbricato. A conti fatti la spesa complessiva è lievitata fino a 300mila euro, di cui 80mila coperti da contributo regionale. I restanti 220mila euro sono stati divisi a metà tra i due Comuni. «Ci rendiamo conto del disagio subito dai cittadini, che per lungo tempo hanno dovuto allungare il percorso per raggiungere i due paesi, ma non c’era alternativa – ha commentato Daniela Castro -. I progetti che abbiamo dovuto presentare ai vari enti, le autorizzazioni che abbiamo dovuto attendere, i tempi per poter effettuare i lavori legati alla chiusura dell’acqua del canale, nonché il periodo di Covid e le problematiche nel reperire i materiali, peraltro aumentati a dismisura, alla fine hanno purtroppo inciso sulla data di fine lavori». Sul fronte Villimpenta, il sindaco Trevenzoli ha aggiunto: «Finalmente il ponte è stato aperto, e questo direi che è l’aspetto positivo e l’unica cosa che conta, anche perché si mette fine all’incubo che in tutti questi mesi hanno vissuto gli abitanti della zona».