OGLIO PO – Battute finali per il ricorso presentato dai Comuni del territorio per chiedere la riapertura del punto nascite dell’ospedale Oglio Po. Una battaglia che aveva già visto la cordata dei sindaci presentare ricorso: richiesta che era poi stata bocciata dal Tar. Ricorso per cui il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale – Sezione III – ha ora fissato un’udienza pubblica di merito per il 2 dicembre 2021, alle ore 9 a Roma.
Come noto la chiusura del punto nascite era stata decisa a causa del mancato raggiungimento dei 500 parti all’anno, soglia fissata dallo Stato per mantenere attivi i reparti garantendo la massima sicurezza per i pazienti. Una decisione contro cui si erano da subito schierati venti sindaci del territorio che si erano uniti per chiedere la riapertura del punto nascite: a sottoscrivere la richiesta Casalmaggiore, Viadana, Bozzolo, Gussola, Sabbioneta, Martignana di Po, Commessaggio, San Martino dell’Argine, Pomponesco, Torricella del Pizzo, Casteldidone, Rivarolo del Re, Spineda, San Giovanni in Croce, Solarolo Rainerio, San Martino del Lago, Piadena Drizzona, Gazzuolo, Dosolo e Rivarolo Mantovano.
Chiusura del reparto che secondo i primi cittadini ed il loro difensore – l’avvocato Gabriele Pafundi di Roma, che già affiancava il compianto Antonino Rizzo – si baserebbe su motivazioni errate: aspetti da cui prende proprio le mosse il ricorso presentato e di cui si è ormai giunti alle battute finali. Motivazioni che vedono in primis la distanza media tra i Comuni dell’Oglio Po e gli ospedali di Mantova e Cremona valutata dalla Regione in 12-25 minuti quando, in realtà, da Viadana o Casalmaggiore sono necessari tra i 40 ed i 45. Chiarimento che non era stato, però ritenuto sufficientemente valido dal Tar di Brescia. Una valutazione che i sindaci sperano ora di ribaltare definitivamente.