Rimandato il saldo delle quote Gisi. Il Comune di Sabbioneta deluso

Il Comune di Sabbioneta
Il Comune di Sabbioneta

SABBIONETA – Ammonta a oltre 300mila euro la quota di capitale Gisi (la società per la gestione integrata del servizio idrico Oglio Po) che Sabbioneta avrebbe potuto incassare nel giro di breve tempo. Invece si dovrà aspettare ancora a lungo, forse qualche anno. Lo ammette con rammarico il sindaco Marco Pasquali, a margine del provvedimento con cui è stata approvata la riduzione volontaria del capitale sociale, che praticamente è stato ridotto della metà. «Senza l’approvazione da parte di tutti i Comuni interessati – spiega Pasquali – non si può procedere alla restituzione. Nell’assemblea Dosolo e Viadana hanno votato contro. Se invece fosse passata la linea proposta da Casalmaggiore, Sabbioneta e Pomponesco, la metà del capitale di Gisi sarebbe già nelle casse dei Comuni soci, quindi anche del nostro. Denaro che sicuramente avrebbe fatto comodo, considerando le minori entrate causate dalla pandemia. Per Sabbioneta si parla di alcune centinaia di migliaia di euro. Con gli stop di Viadana e Dosolo si dovrà invece procedere alla liquidazione totale del patrimonio, che però richiederà più tempo».
Intanto le casse degli enti fondatori attendono. Il Consorzio di depurazione è stato creato nel 1998, con un capitale di dieci miliardi e quattrocento milioni di lire. Sabbioneta era il terzo azionista dopo Viadana e Casalmaggiore, con 1.334.320 azioni del controvalore di 0,52 euro attuali, ossia 693.846,40 euro. Già nel 2015 Sabbioneta aveva deciso di dismettere le proprie quote, ma si è dovuto attendere il 2019 perché la società cedesse i propri asset: il ramo idrico casalasco in favore della società Padana Acque mentre gli impianti e i terreni ubicati nel mantovano in favore di Tea Acque. A seguito degli introiti derivanti da tali cessioni il patrimonio finanziario netto della società era in esubero rispetto alle funzionalità ordinarie. Pertanto i soci sono stati invitati a modificare lo statuto, decisione ratificata nell’assemblea straordinaria del 31 dicembre scorso, col dimezzamento del capitale, portato a 2milioni e 704mila euro.