Scuola e viali: il punto sui maggiori investimenti della giunta Sarasini

Commessaggio

COMMESSAGGIO Commessaggio si racconta attraverso le parole del rieletto sindaco Alessandro Sarasini che ripercorre le tappe della sua esperienza e poi traccia una proiezione sul futuro del territorio.
«I primi mesi del manato precedente sono serviti per conoscere le dinamiche che muovono l’amministrazione di un ente come il Comune di Commessaggio. Da subito – sottolinea Sarasini – volevo dare un segnale di vitalità alla cittadinanza, una svolta supportata dall’energia e dall’entusiasmo tipici di chi si approccia a questo ruolo. Nella seconda fase – continua – il tempo è stato speso per allacciare contatti all’esterno ed in questo senso Gianni Fava fu molto importante in veste di apripista soprattutto verso Regione Lombardia oltre che per quegli enti che mettono a disposizione dei Comuni bandi per poter trasformare i progetti in realtà».
Il percorso è poi proseguito, come conferma lo stesso sindaco, mantenendo il programma elettorale come guida e sviluppando attorno ad esso l’attività amministrativa. «La maggiore conoscenza ci ha permesso di spingere maggiormente e portare a casa risultati importanti come sulla scuola dove siamo passati da una situazione di difficoltà a quella attuale: oggi è un nostro fiore all’occhiello con la materna che presenta una cinquantina di richieste sui 45 posti disponibili ed una scuola elementare che è divenuta un modello di riferimento per i Comuni limitrofi perfezionando un’esperienza già molto positiva che emergeva a San Martino dell’Argine».
Oggi l’amministrazione Sarasini vuole puntare ad aumentare i servizi per la terza età, ma intanto ammontano a 450mila euro gli investimenti fatti per la riqualificazione dei viali grazie allo sblocco egli avanzi di bilancio. «Al termine del mandato precedente ci siamo accorti che potevamo osare di più visti i lavori svolti, non ultimi quelli inerenti a Torrazzo ed acquedotto e quindi per il quinquennio appena iniziato abbiamo inserito elementi innovativi e di rottura con il passato». Proprio il torrione dei Gonzaga potrebbe diventare fulcro territoriale non solo per le mostre: «L’idea è utilizzare un piano del Torrazzo per poter fare dei corsi di cucina. Il progetto è già a buon punto e si tratta di una sorta di aula con fornelli ed attrezzature modulabili e mobili in cui lo chef mostra il proprio talento ai fornelli insegnando agli allievi che potranno spadellare a loro volta. Stiamo inoltre pensando – continua – di sfruttare la forza della fibra per poter rendere queste lezioni disponibili su piattaforma multimediale e scaricabili anche sui device a casa propria».
Nel punto sull’Oglio Po inteso come distretto, Sarasini conferma quanto già affermato dagli altri sindaci come la distanza dalle istituzioni ed un potenziale sviluppato solo in minima parte. «Il territorio casalasco viadanese raggruppa 85mila abitanti divisi su 30 Comuni che hanno grande ricchezza, ma manca quello che definirei il direttore d’orchestra. Quando c’era Fava il distretto era tenuto in grande considerazione ed oggi questa mancanza pesa. Di solito prendo ad esempio l’Oltrepo che è un territorio simile al nostro, ma le varie anime si sono consorziate e quando si approcciano all’esterno lo fanno in modo unito: sarebbe un’ulteriore impulso».