Si è spento Enzo Reni, il re del compensato

VOLTA MANTOVANA – Imprenditore a tutto tondo e tutto d’un pezzo, di quelli che non si rassegnano ai colpi avversi della sfortuna e tentano sempre il rilancio dopo avere vissuto un’intera esistenza per fare impresa, per creare posti di lavoro e per perfezionare le tecniche produttive. Così viene riassunta nella commozione la perdita di  Enzo Reni, l’imprenditrore voltese spentosi ieri a 92 anni compiuti lo scorso gennaio.
La “Reni Ettore compensati” era stata impiantata negli anni ’50 dal padre  Ettore, scomparso nei primi anni ’70, grazie alla donazione del Comune di Volta che mise a disposizione un’area già adibita a campo sportivo. Quel terreno avrebbe creato lavoro e risollevato un territorio che dal primo dopoguerra risultava area depressa. Quella produzione di compensati diede presto i suoi frutti e arrivò a impiegare sino a 300 dipendenti, con ampliamenti addirittura fuori dal suolo nazionale. Come ricorda il sindaco  Luciano Bertaiola, lui stesso prese parte nel 1999 all’inaugurazione del tratto ferroviario che il governo francese aveva finanziato per servire la succursale della Reni impiantata in Francia a metà anni ’80.
La personalità di Enzo Reni si conquistò stima e simpatie trasversali anche fra i colleghi industriali, che lo vollero proprio rappresentante nel biennio 1991-’93 a capo dell’Assindustria in via Portazzolo.
Nel 2010 le prime difficoltà che di lì a 3 anni portarono alla chiusura della fabbrica, non senza che lui continuasse a cercare partner e investitori per riaprirla. Lo ha fatto sino all’ultimo giorno. Era per lui una questione di orgoglio, ma anche di affetto verso la sua comunità che aveva amato in tanti modi, persino nell’impegno sportivo, che lo vide in prima fila nella fondazione del circolo tennistico (all’inaugurazione vennero tutti i big italiani della racchetta), nelle sfilate di moda nella villa gonzaghesca, e nella sponsorizzazione della Voltese calcio. L’ultimo atto d’amore, oltre a quelli incrollabili per la moglie  Marisa, per i figli  Nicola e  Manuela, e per il nipote  Enrico, il dono delle cornee.