Spunta un cimitero sotto il teatro di Asola

Dai lavori di restauro spuntano oltre 100 sepolture a fianco all’antica chiesa

ASOLA I lavori di restauro del teatro Sociale portano alla luca un pezzo di storia di Asola lungo 700-800 anni. Nella zona del palcoscenico, infatti, sono venute alla luce almeno cento sepolture risalenti, probabilmente, a un periodo compreso tra il 1100 e l’inizio del 1800 circa. Si tratta di sepolture che lì erano state collocate dal momento che proprio in quel punto si trovava la chiesa di Sant’Erasmo, antico luogo di culto castrense (ovvero luogo di culto che faceva parte di quello che fu il castello e la fortificazione asolana) di cui si trova traccia già in antichi scritti. Proprio su quella chiesa venne realizzato l’attuale teatro sociale e ora, durante i lavori, sono venute alla luce per lo meno cento antiche sepolture. Prima dell’arrivo in Italia di Napoleone e dell’editto di Saint Cloud, infatti, i defunti venivano tumulati nei pressi delle chiese. Successivamente all’editto napoleonico, invece, i cimiteri vennero spostati fuori dai centri abitati. Quelle trovate un paio di metri sotto il teatro di Asola sono sepolture risalenti, probabilmente, al periodo compreso tra il 1100 e inizio 800. Ci sono adulti e bambini e si tratta di inumazioni, ovvero sepolture direttamente nella nuda terra. Solo alcuni scheletri, risalenti forse a fine ‘700 o inizio ‘800, sono stati trovati protetti da piccole strutture in laterizio, ma non erano presenti bare o simili. Tutte le sepolture sono prive di corredo funerario, tranne qualcuna dotata di anelli, rosari o oggetti devozionali dello stesso tipo. Le sepolture sono state trovare appena avviati i lavori e gli scavi stanno andando avanti da un paio di mesi. Gli scheletri sono in fase di trasloco presso la sede della società archeologica Sap di Quingentole, che sta eseguendo gli scavi, a disposizione della Soprintendenza che sta seguendo attentamente la fase in corso. Per coordinare le operazioni si è costituito un team dedicato di cui fanno parte il soprintendente  Gabriele Barucca, il funzionario della Soprintendenza Leonardo Lamanna, il direttore di scavo  Alberto Manicardi, il direttore dei lavori  Pietro Triolo e il responsabile unico del procedimento  Paolo Montanarini. I lavori di restauro del teatro Sociale intanto proseguono parallelamente agli scavi.