Ognuno di noi ha vissuto le settimane del lockdown a modo suo. In casa di Sylvester Stallone, per esempio, l’attore insieme alla moglie Jennifer Flavin e alle figlie Sistine, Sophia e Scarlet si sono travestiti, trasformandosi ciascuno in uno dei personaggi della serie di Netflix, di straordinario successo negli Stati Uniti, dal titolo “Tiger King”, tratta da una storia vera ambientata nel mondo degli appassionati di grandi felini. A testimoniare il gioco una foto apparsa sul profilo Instagram dell’attore.
All’anagrafe Michael Sylvester Enzio Stallone è nato il 6 luglio del 1946 a New York, in una famiglia povera, in uno dei quartieri più malfamati della città, l’Hell’s Kitchen. Quando aveva dodici anni, la famiglia si trasferisce a Philadelphia, nel Maryland, dove il giovane Stallone comincia ad avvicinarsi al mondo dello sport, grazie al fatto che la madre apre e gestisce una palestra. Da qui nasce il suo fisico scultoreo che lo renderà celebre. Il futuro attore, oltre al fisico, non trascura la sua formazione culturale. Dopo il diploma, infatti, frequenta per due anni l’American College of Switzerland di Ginevra, abbandonato però poco prima della laurea. Al ritorno negli States, si iscrive alla facoltà di drammaturgia all’Università di Miami con l’intento di apprendere le basi della recitazione. È attratto dal mondo del cinema e, in attesa della chiamata giusta, inizia a scrivere sceneggiature collaborando alla stesura di testi e dialoghi. Nel frattempo fa anche il pizzaiolo, il guardiano allo zoo e l’usciere al teatro Baronet.
L’esordio come attore avviene nel 1970 con un film porno-soft, “The party at Kitty and Stud’s”. Quattro anni dopo la grande opportunità con “The Lords of Flatbush”. Il successo planetario arriva nel 1976 con l’interpretazione di “Rocky” nell’omonimo film di John Avildsen, del quale firma anche la sceneggiatura.
Prodotta a basso costo, la pellicola si è rivelata essere la sorpresa dell’anno, vincendo l’Oscar per il miglior film e la miglior regia, proiettando Stallone nell’Olimpo delle star hollywoodiane. Lui non si ferma e si impegna anche dietro alla camera, dirigendo tre film della saga “Rocky” (II, III e IV), “Paradise Alley” e “Staying Alive”.
Da “Rocky” a “Rambo” il passo è breve. Il 22 ottobre, un venerdì, di trentotto anni fa debutta nelle sale cinematografiche la pellicola che vede protagonista il soldato John Rambo, reduce dalla guerra in Vietnam. A quell’esordio seguiranno quattro sequel: “Rambo II: la vendetta” (1985), “Rambo III” (1988), “John Rambo” (2008) e “Rambo: Last Blood” (2019).
Secondo “People With Money” Sylvester Stallone, nel 2020, è stato l’attore più pagato al mondo con un fatturato stimato di 96 milioni di dollari. La rivista prende in considerazione le retribuzioni anticipate, la partecipazione agli utili, i residui, il supporto e il lavoro pubblicitario. L’attore ha un patrimonio netto stimato di 275 milioni di dollari che deve anche ai numerosi investimenti fatti al di fuori del mondo del cinema: la promozione dei cosmetici CoverGirl, i ristoranti della catena “Le pizze di Papà Sylvester” a Washington, la squadra di calcio “Gli Angeli di New York”, il brand di vodka “Pure Wonderstallone”, il profumo dedicato ai giovani “Da Sylvester con Amore” e, infine, la linea di moda “Seduzione by Sylvester Stallone”.
In termini di botteghino, tra “Rocky” e “Rambo” qual è la saga che, finora, ha guadagnato di più? Il primo è al 12esimo posto nella classifica dei più grandi incassi delle saghe del cinema, con un record di incassi totale, cinema e home video insieme, di 2.965.471.850 dollari, mentre il secondo si trova “solo” al 31esimo posto con un record di incassi totale di 1.459.492.926 dollari.
E, forse, non è finita qui. Ancora una volta tramite la sua pagina Instagram, infatti, l’attore ha recentemente invitato i suoi follower a dare un’occhiata all’uscita on demand dell’extended cut di “Rambo: Last Blood” e nella didascalia della foto ha scritto: “potrebbe tornare di nuovo”. Sarà la volta di Rambo n. 6?
Tiziana Pikler