Conosciamo l’affascinante mondo del Whippet e del Piccolo Levriero Italiano

Gatsby - esemplare di Whippet

Affrontiamo ora un viaggio affascinante nel passato per riscoprire le radici intriganti e il destino straordinario del Whippet, un compagno a quattro zampe che ha attraversato i secoli con la sua eleganza e agilità.

Nel lontano 1550, il termine “whippet” nell’inglese antico definiva con grazia una “vivace giovane donna”. Salto temporale al 1610, quando il whippet assumeva le sembianze di una creatura agile, dai movimenti elastici, un vero “piccolo cane” in ogni senso. Solo nel cuore del secolo scorso, l’epico cambiamento avvenne: il termine si trasformò, abbracciando l’identità di un “piccolo levriero scattante, veloce e di grande temperamento”. Un cambiamento che segnò l’inizio della leggenda di questa razza.

La storia del Whippet, un mosaico intricato di passato e presente, inizia a prendere forma nel 1889 con la fondazione del Whippet Club in Inghilterra. Nel 1900, l’apice dell’onore è raggiunto con il riconoscimento ufficiale da parte del prestigioso Kennel Club.

Mentre i cugini nobili, come Greyhound, Deerhound, Saluki, e Borzoi, si sono sviluppati in ambienti di élite, il Whippet ha tracciato il proprio percorso tra le plebi. Lontano dai cacciatori aristocratici e dalle riserve di caccia, il Whippet ha trovato la sua strada nei cuori degli umili minatori dell’Inghilterra settentrionale. Sabato pomeriggio, lungo gli argini dei fiumi o dietro la chiesa, il Whippet correva con fulminea velocità, diventando l’eroe di un’epica moderna.

La sua storia è un’odissea popolare, un racconto di uomini e cani che sfidano il destino. L’immagine del Whippet, un tempo compagno degli operai nelle fatiche delle miniere, si trasforma quando la Duchessa di Newcastle scopre la sua nobiltà intrinseca. Da cane da corsa e bracconiere a membro della famiglia, esibizione, caccia, coursing e corsa, il Whippet ha conquistato cuori e podi.

Oggi, il Whippet si erge come un ambasciatore di eleganza e potenza, con oltre 2000 registrazioni annuali in Inghilterra e negli Stati Uniti. In Italia, più di 150 esemplari, grazie agli allevatori che, con sagge importazioni, hanno elevato la razza a livelli internazionali di eccellenza.

Il Whippet, nato tra le braccia dell’Inghilterra, ha conquistato il mondo, diffondendo la sua grazia in Europa e oltre. Un capitolo affascinante, scritto con zampe agili e cuori appassionati, che celebra la bellezza intramontabile di questa straordinaria razza.

Carattere e motivazioni

Come tutti i levrieri risulta essere un cane timido che difficilmente crea problemi con altri cani se può evitarlo; altra caratteristica che lo accomuna agli altri levrieri è la scarsa docilità (attitudine a rispondere al comando umano) e la loro velocità, cose che unite rendono vivamente sconsigliabile la loro gestione in libertà al di fuori di aree recintate.

PICCOLO LEVRIERO ITALIANO

Il Piccolo Levriero Italiano è un cane dal carattere fondamentalmente docile ed affettuoso. Il temperamento mite e riservato lo fa apprezzare in famiglia e lo rende un piacevole compagno. Sa adattarsi con grande disinvoltura alla vita d’appartamento, non disdegnando, allo stesso tempo, l’attività sportiva. Ama le corse all’aria aperta, le lunghe passeggiate in campagna, in montagna o in riva al mare. Non è un buon nuotatore, ma la notevole resistenza alle alte temperature gli permette di seguirci anche sulla spiaggia. Al contrario, con le basse temperature, non essendo fornito di sottopelo e per un tessuto sottocutaneo non adiposo, in regioni particolarmente esposte è consigliabile un buon cappottino per permettere, soprattutto a soggetti anziani, di accompagnarci anche nella stagione fredda.

Per un Piccolo Levriero ciò che più conta è poter seguire i suoi compagni umani ovunque, prendendo parte, con duttilità alla vita della sua famiglia.

La taglia, la riservatezza, l’abbaiare poco frequente ed il pelo raso rendono facile poterci seguire in treno, al ristorante, in albergo ed in cabina sull’aereo, soprattutto se si è provveduto già in giovanissima età ad abituarlo all’uso di un trasportino o un’apposita borsa. Un cane ben educato si traduce nel piacere reciproco di una compagnia costante, sarà meglio accettato in casa di amici o nei locali pubblici.

Il Piccolo Levriero Italiano ha assoluta necessità del contatto fisico con chi ama, adora accoccolarsi con noi su divani e poltrone e …dorme volentieri su un letto, completamente coperto, anche d’estate!

Va educato con modi fermi, ma gentili, perché non dimentica mai di essere un levriero, cioè un essere nobile e dignitoso che ha conosciuto i fasti delle corti di tutta Europa e per secoli. Per questo forse conserva quel disinvolto concetto di sé che non ne farà mai un cane servile.

Da cucciolo è allegro fino all’imprudenza, rapidissimo e guizzante come nessuno, tanto da cacciarsi qualche volta nei guai, soprattutto saltando sconsideratamente da posti inimmaginabili per tutte le altre razze.

Ama il caldo come pochi e l’unica occasione per vederlo sdraiato sul pavimento è per stendersi su un cono di raggi del sole che filtra dalle finestre sul pavimento, altrimenti sempre sollevato da terra e sul morbido. E’ un cane d’appetito, al contrario di ciò che mostra nell’aspetto e non ha particolari esigenze alimentari, l’occhio languido non deve intenerire a tavola, per non dare cattive abitudini e per non appesantire la sua invidiabile silhouette.

Va educato con molta disciplina a sporcare nei luoghi deputati e le prime passeggiate al guinzaglio richiedono pazienza e delicatezza.

E’ un cane sostanzialmente robusto e longevo, spesso ignaro del tempo che passa, ma per quanto a lungo potrà durare la sua vita, per noi sarà comunque troppo poco.

Nilo, piccolo levriero italiano

Caratteristiche e propensioni

Così come il levriero irlandese (del quale abbiamo parlato il 19/11/23) questo levriero si discosta molto dal resto degli altri membri di questo gruppo:

  • date le dimensioni la sua minuta fisicità non subisce gli interessi dei sfortunati levrieri spagnoli utilizzati per la caccia o di quelli inglesi impiegati nelle corse;

  • teme molto il freddo ed ama stare al sole ed al caldo;

  • si affeziona moltissimo al padrone e lo esprimono molto chiaramente;

  • Ha sempre bisogno di contatto fisico con il padrone e con la famiglia, ama stare a contatto;

  • Come tutti gli altri levrieri (nei limiti del buon senso) non ha necessità di eccessivo esercizio fisico o di spazi particolarmente ampi in cui vivere;

Per saperne di più leggete la rubrica a cura dello staff di Corte Tosoni “il mio cane è felice” sull’edizione di oggi.