Sarà una settimana più soleggiata e progressivamente più mite, specie da giovedì. A garantirlo sarà l’affermazione dell’anticiclone delle Azzorre sull’Europa centrale che già ieri ha prodotto una buona giornata di sole con temperature pomeridiane sui 20 gradi.
La depressione presente sul centro-sud della Penisola si è ora spostata verso i Balcani agevolando la discesa di correnti più fredde ma più secche verso il Mediterraneo. Ci aspetta quindi una settimana di tempo discreto se non buono, con temperature inizialmente contenute per l’arrivo di refoli freschi da nordest, ma pronte a risalire a partire da giovedì, quando il cielo sarà nettamente più soleggiato.
Il sole previsto anche oggi, pur con qualche nube pomeridiana, riuscirà ad ammorbidire la prevista discesa termica; attesi nel pomeriggio 18/19 gradi. Tempo analogo domani, nonostante la persistenza di correnti nordorientali che fino a mercoledì manterranno condizioni meteo piuttosto fresche. Martedì e mercoledì avremo quindi cielo misto fra sole e nubi; farà più freddo in mattinata (fra 5 e 7 gradi) e durante il giorno non verranno superati i 18°. Più stabile e soleggiato il tempo atteso da giovedì a sabato. La cessazione delle correnti orientali e la presenza dell’alta pressione consentiranno giornate più soleggiate e tiepide, con temperature massime attese venerdì e sabato fino a 22 gradi.
Il tempo atteso nei prossimi giorni permette già di ipotizzare una prima metà di aprile in linea con le medie del periodo. In passato in questo periodo dell’anno non sono però mancati exploit termici eccezionali. L’episodio più rilevante degli ultimi anni sta nell’ondata di gelo della prima decade di aprile del 2021 con gelate diffuse e minime fra -4° e -6° in due notti (specie quella del giorno 8) con danni enormi all’agricoltura, non solo quella provinciale. Il freddo di quei giorni arrivò per altro dopo un esordio del mese a 26 gradi. Più in passato, nel 1991 addirittura nevicò nella parte meridionale della provincia il giorno 18 aprile con un centimetro al suolo verso il Polesine e l’Emilia, e successive gelate fino a -3° nei giorni successivi. Sulla pedemontana emiliana i centimetri di neve furono addirittura 20.
Al contrario, non sono mancati negli ultimi vent’anni, episodi letteralmente estivi. Nel 2020 aprile fu, ad esempio, fra i più caldi degli ultimi trent’anni. Già all’inizio del mese il termometro superava i 25 gradi. Senza contare le sei giornate consecutive oltre i 27 gradi nella terza decade del mese nel 2018 o i 32 gradi registrati in città e su buona parte dell’area pedemontana il 9 aprile del 2011.
Il bilancio pluviometrico dei primi tre mesi dell’anno è particolarmente abbondante, con un surplus di pioggia di almeno il 50% sulla media storica. A Mantova l’accumulo del primo trimestre, solitamente il più arido, è di circa 220 millimetri contro i 145 della media. Tutt’altro ciò che accadde nell’arido 2023; nei primi tre mesi di quell’anno caddero poco più di 100 millimetri d’acqua, per altro dopo un 2022 molto secco.
Alessandro Azzoni