Da Bologna un biosensore a misura di cellula

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Un team di ricercatori dell’Università di Bologna ha ideato e realizzato un sensore miniaturizzato ad alta sensibilità, in grado di monitorare il processo di adesione a livello delle singole cellule. Le potenziali applicazioni in campo biomedico di tale strumento sono molto importanti: essendo così piccolo permetterebbe, ad esempio, di osservare il ruolo di singole cellule nel processo di formazione dei tumori o nei processi rigenerativi di guarigione delle lesioni.
Come ha ricordato docente bolognese Tobias Cramer, professore al Dipartimento di Fisica e Astronomia “Augusto Righi” dell’Università di Bologna e tra gli autori dello studio, “alterazioni nel meccanismo di adesione cellulare possono determinare un’ampia gamma di patologie come tumori, artrite, osteoporosi e arteriosclerosi: osservare da vicino questo processo è quindi una delle sfide oggi più rilevanti ma anche più complesse per le scienze umane”.
I risultati preliminari di questo importante lavoro sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Nature Communications e ora, grazie al lavoro del team italiano, la comunità scientifica e medica mondiale può ora disporre di un ulteriore arma nella lotta contro numerose malattie.