Dai governi una stretta su TikTok

Il senatore statunitense Josh Hawley, repubblicano e tra i falchi per quanto riguarda i rapporti con la Cina, ha dichiarato l’intenzione di presentare un disegno di legge per vietare l’applicazione TikTok negli Stati Uniti. “TikTok è la ‘porta di servizio’ usata dalla Cina per entrare nella vita degli americani. Minaccia la privacy dei nostri figli e la loro salute mentale”, ha dichiarato il senatore su Twitter. “Ora presenterò una legge per vietarlo a livello nazionale”.

Hawley non ha precisato quando sarà presentata la legge, ma sembra seriamente intenzionato a portare avanti la battaglia contro l’app di brevi video creata dalla società cinese ByteDance. Del resto, TikTok è già attualmente soggetta a un divieto che impedisce ai dipendenti federali di utilizzare o scaricare l’applicazione sui dispositivi di proprietà del governo: ques’ultima legge è stata promossa dallo stesso Hawley ed è passata in Senato lo scorso dicembre. Nel frattempo, più di 20 università pubbliche degli Stati Uniti hanno già bandito TikTok, molto amata dagli studenti: gli studenti, i membri della facoltà, il personale o i visitatori non possono più accedere alla piattaforma di video sui dispositivi della scuola o sulle reti WiFi del campus.

Anche l’Europa non è rimasta con le mani in mano. Il commissario europeo Thierry Breton, durante una videoconferenza, ha messo alle strette Shou Zi Chew, amministratore di ByteDance, ricordandogli che anche TikTok deve rispettare il Digital Services Act. “Con un pubblico più giovane – ha detto Breton su Twitter – servono maggiori responsabilità. In quanto piattaforma che raggiunge milioni di giovani europei, TikTok deve rispettare pienamente il diritto dell’UE, in particolare il DSA.”. Perciò, se entro settembre 2023 la piattaforma non si adeguerà a quanto stabilito dalla normativa, TikTok potrebbe essere messo a bando nell’Unione Europea.