Tanto sole e temperature sui 30 gradi per tutta la settimana

Il meteo

MANTOVA L’alta pressione rimarrà in cattedra per tutta la settimana: vuol dire tanto sole, ma soprattutto caldo e afa in aumento. È il responso dei modelli previsionali che per i prossimi quattro o cinque giorni tratteggiano una situazione di stabilità e clima pienamente estivo. Solo tra domani e mercoledì qualche debole infiltrazione da est produrrà veloci rovesci sulle Alpi e qualche nuvola passeggera in pianura. Già ieri poco dopo le 16 il termometro ha raggiunto in città i 30 gradi per la prima volta nel corso dell’anno e più di una stazione meteo ha toccato i 31°, valori che se paragonati ai 17° di mercoledì alla stessa ora danno l’idea del salto termico degli ultimi giorni. A portare l’estate è stato l’anticiclone subtropicale delle Azzorre, una vera muraglia di bel tempo che ha costretto l’aria fredda verso il nord Europa facendo aumentare di conseguenza le temperature massime di quasi 15 gradi in cinque giorni. L’esordio della settimana sarà quindi all’insegna del cielo sereno e del clima caldo e così sarà per più giorni, almeno fino a venerdì. Pur non essendo prevista un’ondata di caldo vera e propria, da mercoledì l’afa inizierà a farsi sentire; il termometro difficilmente supererà i 30/31 gradi ma l’aumento dell’umidità darà vita alla prima sensazione di disagio dell’anno. Nel frattempo l’Atlantico non rimarrà a guardare. Una saccatura di bassa pressione colma di aria fresca proverà a erodere il fianco sinistro dell’alta pressione riuscendoci in parte nella giornata di venerdì per poi tornare sui suoi passi. Nel pomeriggio-sera qualche spiffero potrebbe riuscire a penetrare in Valpadana aumentando il rischio di temporali brevi ma potenzialmente pericolosi. Sembra trattarsi però solo di un episodio, non in grado di compromettere la struttura dell’alta pressione che con tanta fatica si è affermata sul Mediterraneo. C’è anzi il rischio che da sabato e nei giorni successivi la saccatura atlantica possa richiamare sull’Europa l’alta pressione africana, con conseguenze ben più calde sul clima di giugno. Al momento i modelli previsionali sono cauti: all’orizzonte non sono in vista pesanti ondate di caldo come quelle del giugno 2017 o del 2013, quando nel veronese si toccarono picchi assoluti fra 36 e 37 gradi, ma con la situazione che si prospetta nulla è sicuro. Quella del 2013 in particolare, fu la terza e più intensa ondata di caldo mai registrata nella seconda metà di giugno dagli anni ’50 ad oggi e solo per poco non furono superati i 36,5° registrati a Mantova nello storico giugno del 2003.
Alessandro Azzoni