MANTOVA Si prospetta un finale di stagione elettrizzante per Matteo Cressoni. Il pilota di Volta Mantovana, infatti, è in lizza per il titolo dell’European Le Mans Series, che il 20 e 22 ottobre manderà in scena le ultime gare in Portogallo, sul circuito di Algarve. Matteo è reduce da una grande prova a Spa Francorchamps nella quale, assieme ai suoi due compagni di squadra del Team Iron Lynx, è salito sul gradino più alto del podio. Ora è in testa al campionato. «È stata una gara difficile – racconta – . Ma alla fine è andata bene, anche se ad un certo punto ci è girata malissimo. Quando sono entrato in pista, è entrata anche la safety car ed eravamo appena stati doppiati dal primo. Per fortuna ci siamo sdoppiati e con un’altra safety siamo riusciti ad accodarci. Da lì è scattata la mia rimonta sino al terzo posto. Poi, quando ho dato il cambio al mio compagno, abbiamo concluso secondi. Ma con la penalità inflitta ai primi, siamo riusciti a vincere». L’Elms si avvia verso la fase finale: «Siamo alla resa dei conti – dice – . Ora ci spettano due gare. Sinceramente, non ci aspettavamo di essere primi in campionato. Siamo fortunati ad avere un gentleman driver (Claudio Schiavoni, ndr), che poi è anche il proprietario, così forte e che ci permette di essere competitivi e veloci. Vogliamo vincere il titolo, anche se non sarà semplice».
Indipendentemente dal finale, la stagione per Matteo è stata positiva: «Comunque vada sono molto contento, perchè siamo andati oltre le aspettative. È vero che stiamo facendo bene perché il potenziale della macchina è buono, ma chi lo avrebbe mai detto ad inizio stagione? Di sicuro non ci aspettavamo di essere in lotta fino alla fine».
Qualche difficoltà in più nel Wec, l’altro campionato che Matteo sta affrontando. «Purtroppo – spiega – alla 24h di le Mans è andata male e questo ci ha tagliato fuori dai giochi. Ora punteremo tutto sulla 8h del Bahrein perché vogliamo finire con un bel top 5 per preparaci bene per il prossimo anno. Cambieranno le categorie e noi correremo con Lamborghini». Per chi corre assieme ad altri piloti, è fondamentale il rapporto che si crea: «Con il proprietario Schiavoni c’è un rapporto particolare perché gli faccio anche da coach. E poi cerco di mettere la mia esperienza al servizio degli altri due piloti ufficiali Porsche, che sono molto giovani. È un ruolo che mi piace: il bene del team viene prima di tutto».