Calcio – Arioli: “Gila e Tano, mister ideali per il Mantova”

Giovanni Arioli

MANTOVA Fresco di nomina sulla panchina della Brianza Olginatese (società nata dalla fusione tra i bianconeri lecchesi e il Brianza Cernusco Merate), Giovanni Arioli è un indimenticato ex del Mantova nonché un grandissimo tifoso dei biancorossi.
Dopo la fine del suo rapporto con il Villafranca, Arioli torna dunque in sella con la formazione di Eccellenza, nella quale aveva già militato prima da calciatore e poi da allenatore in D.
«Tornare a Olginate è stato naturale: nonostante la categoria (ma eravamo in ballo per acquistare un titolo di D, opportunità poi sfumata), qui c’è tutto per fare bene: allenamenti di pomeriggio, struttura professionale. Ci stiamo attrezzando per fare un bel campionato, anche in vista delle ventilate riforme del calcio dilettantistico nel prossimo futuro. Non so se riusciremo a vincere, ma vogliamo fare un torneo di vertice». Qualche vecchia conoscenza Arioli potrebbe portarla ad Olginate: «Volevo convincere il portiere Iali, ex Castiglione, e Boccalari. Ma sarà difficile portarli con me». Inevitabile poi parlare del Mantova, squadra del cuore che Arioli segue sempre “a distanza” visti gli impegni calcistici: «Ho visto che i biancorossi stanno scegliendo l’allenatore: i profili di Gilardino e Modesto sono sicuramente giusti per la piazza. Col primo, grande professionista lavora un amico come Tano Caridi, che da vice allenatore sta dimostrando le stesse grandi doti che aveva da giocatore. E quindi a livello affettivo, da tifoso, sarebbe la mia scelta preferita. Modesto l’ho potuto seguire solo da addetto ai lavori e ha fatto bene sulla panchina del Rende. Gli è andata male nella scorsa stagione a Cesena, ma so benisismo per esperienza che ad un allenatore può capitare un’annata storta. Anche quelli che poi si dimostrano molto bravi, ad inizio carriera, possono avere delle battute d’arresto. In ogni caso, mi sembra di capire che la società stia cercando gente con idee nuove, voglia di arrivare e che sa proporre un gioco adatto alle nuove sfide che attendono i biancorossi».
Anche perchè la differenza di categoria si farà sentire secondo “Ario”: «Tra la D e la C, attualmente, c’è un abisso a livello tecnico, dunque il percorso di adattamento può essere lungo e avere dei contraccolpi. Importante anche la scelta degli uomini giusti: tra i giocatori dello scorso anno Altinier, Guccione e Scotto, per esempio, sono sicuramente in grado di affrontare il palcoscenico della terza serie. La mancanza delle “quote” in C cambierà però la fisionomia della rosa: ho sentito dei possibili ritorni di ragazzi come Silvestro e Baniya. Mi pare si siano confermati in C, dopo le ottime prove in biancorosso: potrebbero fare al caso dell’Acm».