Calcio – Dieci anni fa Ancona-Mantova: l’ultimo “giro” in serie B

Mattia Notari, capitano di mille battaglie, a terra dopo il 2-2 contro l’Ancona che decretò la retrocessione

MANTOVA Esattamente 10 anni fa il Mantova giocava la sua ultima partita in serie B: Ancona-Mantova 2-2. Doppietta di Pellicori dopo l’autogol di Bellodi e, a 21 minuti dalla fine, pareggio di Mastronunzio. Una giornata maledetta che ha segnato il destino del club dell’allora patron  Fabrizio Lori, consegnando ai tifosi, oltre che la delusione per la retrocessione, anche la beffa: il fallimento. Di quella partita si è parlato poi nelle settimane successive per altre vicende mai completamente chiarite, che esulano dal mondo del calcio e dello sport in generale. Una brutta pagina del calcio, che è meglio non riaprire.
Con quel pareggio di Ancona, il Mantova metteva fine ad un ciclo durato 5 stagioni: dalla serie A sfiorata nel giugno del 2006, alla retrocessione e fallimento nel maggio 2010. In mezzo tante gioie e soddisfazioni: la vittoria nel derby contro il Verona al Bentegodi per 3-0 con oltre 3000 mantovani al seguitole, le tre vittorie casalinghe contro Juventus, Napoli e Genova nella stagione 2006-2007. La città, in quegli anni, viveva la settimana aspettando il sabato pomeriggio per godersi lo spettacolo della serie B. Immagini di giubilo che hanno fatto storia e che hanno permesso al Mantova di farsi conoscere dopo anni di anonimato. Poi, appunto, è sprofondato nel baratro.
In questi dieci anni di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Limpida e cristallina all’inizio, con la rinascita, per opera di  Bruno Bompieri e soci, è diventata sempre più stagnante con l’avvento dei bresciani  Musso-Di Loreto, fino alla cacciata dei “romani”  Folgori-De Santis. Dieci anni di bocconi amari per una piazza che ha sempre dimostrato fedeltà ai colori biancorossi, sognando il ritorno nel calcio che conta. Ma anche una serie infinita di occasioni perse dovute all’incompetenza di presidenti che hanno reso la vita impossibile a chi avrebbe potuto risollevare le sorti del club.
Dopo il fallimento societario per opera dei romani, con la complicità “bresciana”, la ripartenza a rilento in serie D è servita a rimettere in moto la macchina, presa in mano dall’attuale società con Maurizio Setti patron, Ettore Masiello presidente, Gianluca Pecchini vice, che con l’ausilio del ds  Emanuele Righi è riuscita a riportare il Mantova in serie C. Una terza serie che potrebbe rappresentare per la società un trampolino di rilancio. Il Mantova ha dimostrato che almeno in B ci può stare benissimo e chissà che questo possa diventare presto un obiettivo. Con questa dirigenza di proclami non se ne sono mai sentiti. Sicuramente c’è l’intento di far bene e ci sono tutti i crismi per poter ambire davvero al calcio che conta. E pazienza se arriveranno giocatori dall’Hellas Verona. Il Mantova vanta una storia gloriosa, che deve essere aggiornata con altri successi.
Tommaso Bellini